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ANCONA - La giostrina è l’oggetto che si mette sempre sopra la culla. Una decorazione-giocattolo che non è un banale arredo. «Anzi – spiega la psicologa e psicoterapeuta senigalliese Elena Mattioli – è un prezioso aiuto per i bimbi. Cattura l’attenzione dell’infante attraverso il suono, i colori e il movimento, inducendo uno stato di calma e rilassatezza che lo accompagna dolcemente nel sonno e lo aiuta a tranquillizzarsi».
Di fatto, la pedagogia Montessori considera la giostrina un gioco formativo per il bebè da usare fino ad otto mesi. Ce ne sono di quattro tipi, pensati ognuno per la concentrazione sensoriale del bebè in base alle varie fasi di sviluppo.
La prima è la “Munari” ideata dal designer milanese Bruno Munari. È costituita da una sfera trasparente che riflette la luce su delle forme geometriche in bianco e nero, i primi colori che il neonato riesce a distinguere.
Ma lasciare le giostrine fare le loro magie solo nelle camerette sarebbe un peccato. Anche agli adulti regalano serenità e sono davvero belle per animare la casa. Come base si può utilizzare un ramo secco d’albero, o magari due rametti messi in croce o a triangolo o anche servirsi del cerchio di un tamburo da ricamo. Per appendere gli oggetti usare nastri, lana, spago, filo trasparente a seconda del movimento che si vuole dare alla giostrina. Quanto alle tematiche è solo una questione di fantasia, ma chi ama privilegiare la leggerezza potrebbe sfruttare le foglie degli alberi, magari dipinte con disegni mandala o delle piume colorate.
Chi volesse conservare il ricordo di una passeggiata, può usare una serie di pigne raccolte durante una passeggiata. Molto d’effetto metterle a varie altezze in sequenza crescente su un cerchio e creare una traiettoria elicoidale. Chi invece con il movimento diffondere un profumo nell’ambiente, infilare alloro, fettine di limone o di arancia essiccate, bastoncini di cannella e spruzzare qualche goccia di oli essenziali. Non male divertirsi con bastoncini precedentemente sbiancati con la candeggina e decorati con disegni tribali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico