Amici, Mike Bird: «E' arrivata la botta, non sono arrogante. Morgan? caso delicato»

Mike Bird
ROMA – “Ho vissuto questa esperienza in modo abbastanza razionale. La botta dell’uscita è arrivata e l’ho digerita, anche se rimango comunque un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA – “Ho vissuto questa esperienza in modo abbastanza razionale. La botta dell’uscita è arrivata e l’ho digerita, anche se rimango comunque un po’ amareggiato, ovviamente”.

 


A parlare Mike Bird, eliminato dalla scuola televisiva di Maria De Filippi, “Amici”: “Ho già ripreso a fare le cose che facevo prima – ha spiegato a Vanity Fair” - vedere tutti i miei amici, frequentare i posti in cui andavo prima di Amici. A suonare, a mettermi in moto per la musica”.
 


Il bilancio è positivo (“L’ho detto anche in puntata: Amici mi ha dato tantissimo. A parte la delusione per la finale, non avrei motivo di parlare male di nessuno tra gli addetti ai lavori. Sono cresciuto a livello interpretativo e tecnico. Ho lavorato con persone molto professionali e sono soddisfatto del lavoro svolto. Ora sono molto più consapevole dei miei limiti e potenzialità. Ne ho solo guadagnato”), e non pensa di esser e stato arrogante: “Per tutti noi ragazzi, messi in un contesto del genere, qualsiasi cosa fatta o detta viene amplificata. Onestà, verità, arroganza… sono parole facili. Io credo di aver sempre voluto far valere il mio pensiero. Non ho mai cercato il litigio o gli screzi, ma la professionalità e il confronto didattico per avere qualcosa di utile alla fine”.
 


Un accenno anche al caso Morgan: “L’argomento Morgan è abbastanza delicato. Come ho sempre detto, ho cercato di comunicare fino alla fine con Marco. Ci chiamiamo entrambi per nome perché a lui non piace il nome Mike e a me non piace il nome Morgan. Siamo arrivati a essere molto in confidenza, c’era una bella dinamica tra di noi, ma alla fine ho dovuto fare una scelta. I pezzi che ci venivano assegnati non facevano emergere la nostra personalità né, credo, rendessero sul palco. Io volevo andare avanti nel format, perciò dovevo fare qualcosa di più ampio, non potevo continuare ad andare avanti con quello che mi dava lui. Le conseguenze le hanno viste tutti” Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico