Il tratturo è un vero e proprio museo all’aperto e la transumanza è parte della storia e della cultura del Molise. La transumanza del bestiame, principale...
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Parchi Nazionali
Pensare quindi di ripercorrerli, significa attraversare borghi e zone meravigliose che fanno spesso parte di Parchi Nazionali da visitare assolutamente. Lungo il “Tratturo Moderno” costruito dagli Aragonesi nel XV secolo formato dai tratturelli e bracci (le strade secondarie e di collegamento), 11,6 m. di larghezza, con limiti stradali in pietra e dogane per gli affari burocratici, si contano circa 70 comuni del Molise, fra cui Campobasso, Boiano e Isernia, che costituiscono, dal 1997, il Parco Regionale dei Tratturi. Non erano solo vie di comunicazione per le greggi tra le montagne ed il mare, ma rappresentavano dei veri e propri luoghi di incontro in cui si socializzava, si tenevano delle feste, si pregava nelle chiesette sparse lungo il percorso. La transumanza, vale a dire la pastorizia trasmigrante, fu una vera e propria civiltà che risale sicuramente all’epoca protostorica: era regolata da severe leggi pubbliche e, a cominciare dall’epoca romana, anche soggetta a prelievi fiscali. I tratturi furono perciò strade particolari, disposte come i meridiani (tratturi) ed i paralleli (tratturelli e bracci), e formavano una rete viaria a maglie strette che copriva in modo equilibrato ed uniforme tutto il territorio. Lungo questi assi viari sorgevano delle vere e proprie “stazioni di servizio” per uomini e animali: ai bordi nascevano infatti opifici, taverne, chiese che garantivano ai pastori la necessaria assistenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico