Sulle vie della transumanza, riscoprire
cultura e storia dal Molise attraverso i tratturi

Sulle vie della transumanza, riscoprire cultura e storia dal Molise attraverso i tratturi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Aprile 2017, 11:04
Il tratturo è un vero e proprio museo all’aperto e la transumanza è parte della storia e della cultura del Molise. La transumanza del bestiame, principale risorsa del Meridione contadino, sembra ai giorni nostri un’attività arcaica e di poco interesse, ma forse non tutti sanno che molti tratturi sorgono accanto ad antiche strade romane lastricate in pietra, davvero suggestive. La pratica della transumanza visse un periodo di particolare splendore sotto i Romani che rinfoltirono il reticolo di tratturi per collegare meglio i centri urbani dell’impero. 
Parchi Nazionali
Pensare quindi di ripercorrerli, significa attraversare borghi e zone meravigliose che fanno spesso parte di Parchi Nazionali da visitare assolutamente. Lungo il “Tratturo Moderno” costruito dagli Aragonesi nel XV secolo formato dai tratturelli e bracci (le strade secondarie e di collegamento), 11,6 m. di larghezza, con limiti stradali in pietra e dogane per gli affari burocratici, si contano circa 70 comuni del Molise, fra cui Campobasso, Boiano e Isernia, che costituiscono, dal 1997, il Parco Regionale dei Tratturi. Non erano solo vie di comunicazione per le greggi tra le montagne ed il mare, ma rappresentavano dei veri e propri luoghi di incontro in cui si socializzava, si tenevano delle feste, si pregava nelle chiesette sparse lungo il percorso. La transumanza, vale a dire la pastorizia trasmigrante, fu una vera e propria civiltà che risale sicuramente all’epoca protostorica: era regolata da severe leggi pubbliche e, a cominciare dall’epoca romana, anche soggetta a prelievi fiscali. I tratturi furono perciò strade particolari, disposte come i meridiani (tratturi) ed i paralleli (tratturelli e bracci), e formavano una rete viaria a maglie strette che copriva in modo equilibrato ed uniforme tutto il territorio. Lungo questi assi viari sorgevano delle vere e proprie “stazioni di servizio” per uomini e animali: ai bordi nascevano infatti opifici, taverne, chiese che garantivano ai pastori la necessaria assistenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA