Trattamento italiano per il sistema immunitario: come battere tumori solidi

Trattamento italiano per il sistema immunitario: come battere tumori solidi
È italianissimo il nuovo trattamento per la cura del cancro presentato in occasione del più grande congresso mondiale in campo oncologico, vale a dire l’Aacr,...

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È italianissimo il nuovo trattamento per la cura del cancro presentato in occasione del più grande congresso mondiale in campo oncologico, vale a dire l’Aacr, l’American Association for Cancer Research, in programma fino a domani a Chicago. Ad esso hanno lavorato anche alcuni ricercatori marchigiani i cui nomi sono ancora top secret. Lo studio giunge a conclusione di una ricerca altamente innovativa e di grande impatto scientifico che va avanti ormai da anni. A firmarlo sarà la Fondazione Nibit, il Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori. La sigla dello studio è Nibit-M4. Si tratta della combinazione di un farmaco epigenetico e di un farmaco immunoterapico nel trattamento del melanoma metastatico. All’Aacr sono affiliati ben 35mila ricercatori di oltre 90 Paesi del mondo. Gli italiani avranno un posto in prima fila in occasione della presentazione di questa sperimentazione che è stata supportata anche da Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.


Una nuova strada
«Lo studio Nibit-M4 apre una nuova strada al trattamento immunoterapico del cancro – afferma il presidente della Fondazione Nibit, Michele Maio, che è anche direttore del Centro di Immuno-Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese – La conferma arriva dal fatto che il nostro lavoro, nonostante i dati non siano ancora finali, sia stato selezionato come late breaking abstract per un meeting di grande rilevanza come Aacr, in una categoria nella quale la competizione internazionale è molto forte. L’American Association for Cancer Research ha riconosciuto lo studio come primo importante passo di una nuova strategia terapeutica e siamo molto soddisfatti di questo risultato”.

Siamo alla prima fase
La ricerca, attualmente ancora nella prima fase, ha arruolato una ventina di pazienti con melanoma metastatico con l’obiettivo di valutare la combinazione, in sequenza, di un farmaco epigenetico di seconda generazione, la guadecitabina, che agisce sul Dna delle cellule tumorali inducendovi modificazioni chimiche. L’epigenetica, branca della genetica che studia le modificazioni ereditabili che modulano l’espressione genica, pur non alterando la sequenza del Dna, ha dimostrato infatti di avere un ruolo importante in molti dei meccanismi di crescita e progressione tumorale.

Riconosce le cellule malate
«Questo studio si basa sull’idea di utilizzare insieme un farmaco capace di modificare le caratteristiche immunologiche del tumore e dell’ambiente in cui vive per renderlo più visibile alle difese immunitarie e un anticorpo immunomodulante che attiva il sistema immunitario in modo che sia maggiormente reattivo a riconoscere le cellule tumorali modificate – afferma Anna Maria Di Giacomo, oncologo della Unità Immunoterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese - Una strategia innovativa, sequenziale, che punta quindi a far ‘abbassare la guardia’ al tumore, rendendo in questo modo più efficace l’attività dell’immunoterapia e, conseguentemente, del sistema immunitario, nel far regredire il tumore. I dati iniziali che presenteremo al congresso Aacr confermano che questa strategia funziona”. Anche la rivista Nature Medicine ha sottolineato la forte valenza innovativa della combinazione tra un farmaco epigenetico e un anticorpo immunomodulante nel trattamento dei tumori, identificando il gruppo italiano tra i capostipiti di questo approccio terapeutico. Lo studio, che portare ufficialmente nella ricerca clinica i risultati pre-clinici, apre nuove prospettive di trattamento pure per quei pazienti che ad oggi non sono responsivi all’immunoterapia.

Una nuova strategia, nome in codice Nibit-M4
Nibit-M4 è il primo studio di questo genere (combinazione farmaco epigenetico-immunoterapia) sui tumori solidi al mondo ad essere presentato. Altri studi internazionali che indagano l’utilizzo di questa innovativa strategia terapeutica sono in partenza o in corso, anche in funzione dei dati generati dalla Fondazione Nibit. Una nuova strategia condivisa da gruppi di ricercatori a livello internazionale con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei trattamenti.

Un approccio innovativo per distruggere il male

Il nuovo studio tutto italiano parte da un approccio innovativo che mira a stimolare il sistema immunitario per distruggere le cellule tumorali. Questa è considerata la “quarta arma” disponibile per sconfiggere la malattia. La Fondazione Nibit è nata dal network capofila mondiale della bioterapia dei tumori che riunisce 50 tra le più importanti strutture italiane. Lo studio è stato sviluppato al Cio, prima struttura in Europa interamente dedicata alla cura dei tumori con l’immunoterapia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico