Mostra dedicata a Piranesi, oggi a Palazzo Mosca l'atteso vernissage

Mostra dedicata a Piranesi, oggi a Palazzo Mosca l'atteso vernissage
Si è inaugurata ieri, ai Musei Civici di Pesaro (Palazzo Mosca), visitabile fino all’8 aprile, la mostra dedicata a Giovanni Battista Piranesi, detto anche...

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Si è inaugurata ieri, ai Musei Civici di Pesaro (Palazzo Mosca), visitabile fino all’8 aprile, la mostra dedicata a Giovanni Battista Piranesi, detto anche Giambattista (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778) noto incisore, architetto e teorico dell’architettura, dal titolo “Il sogno della classicità”. Prosegue così il percorso ideale sulla persistenza del linguaggio classico nell’arte contemporanea, sottolineato con le precedenti esposizioni (“Rinascimento segreto” di Sgarbi e la personale di Nicola Samorì), in un dialogo aperto con le rinascenze artistiche e i loro effetti nelle diverse epoche, filo rosso della proposta tematica di Pesaro Musei.


Sono circa 70 le opere grafiche, scelte da tre celebri serie di incisioni dedicate alle carceri, alle vedute e alle antichità di Roma, che rivelano il sogno neoclassico dell’artista affascinato dalla grandezza del passato antico, tra magnificenza e sentimento del sublime. «Dialoghi e rimandi che si intersecano con il lavoro sul patrimonio d’arte e letteratura per raccontare i tesori contenuti nei nostri musei – ha sottolineato l’assessore alla Bellezza Daniele Vimini – Il collegamento con le vedute di Roma e gli oggetti della Marchesa, la citazione di Napoleone, protagonista della scena cittadina dell’epoca e che dormì anche in questo palazzo, per raccontare la storia di una città che in quel periodo storico viveva di un altissimo fermento artistico».

La mostra prende ispirazione proprio dalla visita del generale Bonaparte, il 6 e 7 febbraio 1797, quando fu ospitato da Francesco Mosca, allora esponente del governo della Repubblica Cisalpina di Milano e protagonista della cultura illuminista pesarese. Si deve a Francesco l’ammodernamento dell’edificio seicentesco, affidato all’architetto Luigi Baldelli, che divenne un vivace cenacolo di intellettuali ed aristocratici. L’intrigante potere del sogno crea un naturale dialogo emozionale tra le opere di Piranesi e le diverse opere delle civiche raccolte: sculture, ceramiche, modelli architettonici, arredi, il cui nucleo principale è costituito dal lascito ottocentesco della marchesa Vittoria Mosca. Manufatti databili tra Sette e Ottocento, prodotti sulla scia del vasto fenomeno di riscoperta ed interpretazione dell’antico.


Entrando nella sala del Bellini è Napoleone a dare il benvenuto, attraverso un busto in marmo bianco tratto da un modello di Antoine-Denis Chaudet a inizio Ottocento e parte della collezione Hercolani-Rossini. Suggestiva la serie piranesiana dedicata alle carceri (1761-70), nelle quali viene rivoluzionata la canonica rappresentazione della prigione che si avrà modo di approfondire al termine della mostra nell’altrettanto suggestivo video che propone un viaggio in 3D realizzato da Gregoire Dupont dell’Atelier Factum Arte di Madrid. Sala per sala, si svela la variegata attività del grande artista veneto appassionato delle rovine di Roma. 
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Corriere Adriatico