Pesaro, sfugge all’arresto al Miralfiore. Viene rintracciato successivamente: già condannato

Il Tribunale di Pesaro
PESARO Sorpreso alle luci dell’alba in una casa abbandonata al parco Miralfiore. Lui era uno dei 19 destinatari di misure cautelari nell’ambito dell’operazione...

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PESARO Sorpreso alle luci dell’alba in una casa abbandonata al parco Miralfiore. Lui era uno dei 19 destinatari di misure cautelari nell’ambito dell’operazione della Questura contro lo spaccio al parco. Ma quella mattina aveva reagito violentemente scagliandosi contro i poliziotti, tanto da essere arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. 


Si tratta di un nigeriano di 25 anni con una condanna alle spalle di 10 mesi per un furto allo Spazio Conad e processi aperti per droga. Ieri mattina la sentenza per quell’episodio.

 

La Questura ha documentato 500 episodi di spaccio racchiusi in 1200 pagine di ordinanza. E tra questi alcuni vengono contestati al nigeriano arrestato. Il Miralfiore era un modello di distribuzione di droga e c’era chi viveva lì dentro, come il 25enne. Un giro d’affari complessivo da 10 mila euro al giorno. Si parlava di almeno 30/40 al giorno per rifornirsi soprattutto di cocaina ed eroina, oltre all’hashish. Tutti attratti da prezzi concorrenziali, perché le dosi non erano da un grammo, ma meno, per accontentare tutte le tasche. Dunque il prezzo era di 40 euro per un “mezzino”. 
Pesaro era un fulcro del consumo. Arrivavano persino da fuori città per garantirsi la dose. Cessioni continue, con un giro da 800 euro per ogni pusher al giorno. Un giro d’affari molto importante, oltre i 10 mila euro al giorno. Soldi che poi sarebbero finiti con money transfer in Nigeria da parenti e familiari. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Tonucci, è stato condannato a 9 mesi senza condizionale. Si trova in carcere e ci rimarrà per il momento finchè non si troverà una dimora che potrà accoglierlo, visto che l’uomo è senza tetto.

 

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Corriere Adriatico