Il sindaco Ricci attacca Marche Nord: «Non è l'eccellenza che meritiamo». Proposta una benemerenza per il dimissionario Gnudi

Il Pronto soccorso di Marche Nord
PESARO - «Houston, c’è un problema». L’incipit di Matteo Ricci è leggero, quasi ironico, la citazione di una frase celebre legata allo spazio...

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PESARO - «Houston, c’è un problema». L’incipit di Matteo Ricci è leggero, quasi ironico, la citazione di una frase celebre legata allo spazio e al cinema, ma il prosieguo è molto serio e del tutto terreste: un duro attacco alla direzione di Marche Nord, prendendo lo spunto dal caso di Umberto Gnudi.


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«La vicenda del dottor Gnudi, al quale va tutta la mia gratitudine e vicinanza, è l’ennesima dimostrazione che in ospedale abbiamo dei problemi», tuona il sindaco di Pesaro intervenendo sui social - 3 giorni dopo la notizia pubblicata dal Corriere Adriatico - sulle dimissioni dell’ex direttore del Pronto soccorso, di fatto messo alla porta dall’azienda ospedaliera dopo aver guidato con merito per 2 anni il reparto di frontiera nello tsunami della pandemia, perché è stato sostituito (il 15 febbraio) nel ruolo di responsabile facente funzioni e perché, dopo le dimissioni, la direzione ha rinunciato ai 3 mesi contrattuali di preavviso.

Perciò dopodomani (giovedì 31 marzo) Umberto Gnudi svolgerà il suo ultimo turno di lavoro a Marche Nord prima di godere di 5 mesi di ferie, praticamente quelle non fruite in oltre 3 anni a riprova dell’abnegazione al servizio, oltre il periodo dell’emergenza, con il personale infine ridotto all’osso.

Il crescendo delle critiche
In un crescendo di esternazioni risalenti agli ultimi 5 mesi sul caso limite del Pronto soccorso e dell’ex direttore, Ricci ringrazia con Gnudi quanti nella pandemia «hanno fatto un lavoro straordinario» ma pensa al domani e chiede un cambiamento.

«È ora di guardare al futuro - sottolinea -, sperando di esserci lasciati alle spalle la parte peggiore dell’emergenza». Le critiche sono mirate e taglienti: «Le cose non vanno come vorremmo; riceviamo periodicamente lamentele, da dentro e fuori l’ospedale, e la mobilità passiva negli ultimi anni è addirittura aumentata».

L’abbattimento della mobilità passiva era la motivazione della costituzione, a partire dal 2011, dell’azienda ospedaliera. Nel suo stile, le espressioni sono popolari ed efficaci: «Non possiamo sempre cavarcela dicendo che “va tutto bene madama la Marchesa”. Ora che finalmente abbiamo messo un punto certo con la Regione sul nuovo ospedale a Muraglia è il momento di entrare sui contenuti, senza ipocrisie e senza buttare polvere sotto il tappeto».

La gestione nel mirino
Manca solo il riferimento nominale, ma è evidente che l’attacco è rivolto alla direzione di Maria Capalbo, nominata dall’ex governatore delle Marche Ceriscioli nel 2015. Da allora diversi professionisti di spicco hanno lasciato Marche Nord.

«L’azienda ospedaliera, per noi indispensabile e che vogliamo rilanciare - puntualizza il sindaco -, ha grandi professionalità e personale competente e appassionato. Ma non è l’eccellenza che il Nord delle Marche merita. Abbiamo bisogno di nuovo slancio, di integrazione con un territorio e di un’azienda che diventi riferimento interregionale».

Messaggio per la Lega


Il messaggio è rivolto alla Regione e in particolare alla Lega dell’assessore Saltamartini. Il sindaco ha chiesto al presidente Perugini di mettere in calendario un consiglio comunale sulla sanità comunicando che proporrà allo stesso consiglio «una benemerenza della città per il dottor Gnudi, al quale va il mio grande in bocca al lupo».

 

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Corriere Adriatico