La corsa al mattone post Covid frenata dal tappo delle pratiche lumaca

La corsa al mattone post Covid frenata dal tappo delle pratiche lumaca
PESARO - Il mercato immobiliare del post Covid. Le compravendite aumentano, ma ci sono due nodi da sciogliere: la velocità delle pratiche per poter accedere ai bonus delle...

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PESARO - Il mercato immobiliare del post Covid. Le compravendite aumentano, ma ci sono due nodi da sciogliere: la velocità delle pratiche per poter accedere ai bonus delle ristrutturazioni e il tema del caro materie prime che sta influendo sui prezzi finali. La Fiaip Pesaro Urbino, Federazione italiana agenti immobiliari professionali, ha pubblicato il nuovo osservatorio curato da Università di Urbino e Politecnica delle Marche.

 

E dal report emergono dati interessanti per inquadrare quanto sta avvenendo nel nostro territorio, che si può dividere in un mercato di pre e post Covidi. 

Le cifre

Le compravendite di immobili negli ultimi tempi sono state 2207 in provincia di Pesaro e 886 nel capoluogo. Il dato pre Covid parla di 3075 vendite in provincia e 982 a Pesaro. Su Pesaro il mercato torna dunque ad allinearsi ai livelli precedenti mentre nel resto del territorio l’andamento è più rallentato. Il presidente Fiaip Tommaso Andreani spiega i numeri: «Sono dati che tengono conto del periodo del lockdown del 2020, ma già in questi primi mesi notiamo un nuovo mercato. C’è molto entusiasmo, il costo del denaro è basso e dunque l’apertura di mutui agevola le trattative. I prezzi sono stabili, in leggero calo su quanto è già sul mercato (3,2% a Pesaro e – 1,8% in provincia). Notiamo una corsa per accedere al bonus 110%, ristrutturazioni e bonus facciate ma questo comporta due conseguenze. Il nuovo o il ristrutturato segue l’aumento dei costi delle materie prime e anche il prezzo di vendita finale ne è condizionato. Speriamo questo rimbalzo sia solo momentaneo, ma serve anche una certezza rispetto alla data di chiusura dei bonus, che diventa determinante». E poi c’è l’intasamento degli uffici. «La mole di pratiche e gli uffici di enti pubblici ancora in smart working hanno rallentato il sistema e anche noi notiamo che tutto rischia di ingolfarsi per il settore delle compravendite». Una questione dunque prettamente legata alla burocrazia. «Altrimenti - prosegue Andreani - per quello che concerne gli immobili disponibili sul mercato i tempi di trattativa si sono ridotti». 

I tempi

Secondo il report se nel 2019 ci volevano 8 mesi per la trattativa, ora il dato è arrivato a 5 e lo sconto medio richiesto è del 14%. La fiducia nel comparto è alto tanto che il 54% degli agenti immobiliari pensa che le compravendite aumenteranno nel 2022. «L’acquisto della prima casa – continua Andreani – è legato alle famiglie e al cambio di abitazione alla ricerca di balconi e giardini, tendenza dettata dal covid e dai lockdown. Ma notiamo che il mercato chiede i bilocali, soprattutto come forma di investimento. Non abbiamo più offerta in questo momento: privati e imprenditori li comprano e li mettono a reddito in affitto. È un altro chiaro segnale che il mercato immobiliare è una forma di investimento su cui puntare». Secondo il report il 10% delle abitazioni acquistate arriva da parte di imprese, il 90% da privati. Il 16% degli acquirenti ha tra i 20 e 30 anni, il 47% tra i 31 e i 40 anni e il 37% oltre i 41 anni. Il 62% dei casi vede nuclei di 3 o più componenti familiari acquistare casa mentre il 69% ricorre al mutuo, dato aumentato del 10% rispetto all’anno precedente.

Le fasce

Per il 76% l’acquisto è una prima casa, per il 21% seconda e il 70% chiede un trilocale. Quanto ai prezzi il 32% delle vendite è tra i 150 e i 200 mila euro, mentre il 22% tra i 200 e i 250 mila. Arriva al 7% il dato degli immobili venduti sopra i 400 mila euro ben oltre il 2% dello scorso anno. Cresce la richiesta per gli immobili nel semicentro (48%) sempre legata alla necessità di avere spazi aperti. 

 

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Corriere Adriatico