PESARO - Tre condanne per l'aggressione a Lucia Annibali, sfigurata con l'acido. Le ultime schermaglie poi...
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Le ultime schermaglie poi l'atteso verdetto
Un ultimo colpo di scena, o coup de theatre come lo ha definito l’avvocato Francesco Coli, legato a un orologio, poi la sentenza annunciata anche dalla tempistica della camera di consiglio. Per il giudice monocratico Maurizio Di Palma, un’ora di riflessione prima di annunciare la condanna a 20 anni di carcere per Luca Varani, come mandante dell’agguato con l’acido che ha sfigurato Lucia Annibali e 14 per i due albanesi, Rubin Talaban, considerato l'esecutore materiale e il complice Altisin Precetaj.
Un lungo applauso che si è inghiottito le ore di tensione, il volto stanco di Lucia e dei suoi familiari. Lunghi abbracci a Lucia circondata dalle amiche e dalle donne dell’Udi che non l’hanno mai abbandonata. Ma anche un grido “Vergogna” lanciato in direzione di Roberto Brunelli e Antonio Maisano, gli avvocati di Varani. Per lui il sostegno ideale di un pugno di amici che però hanno abbandonato il Tribunale prima della pronuncia della sentenza e nessun familiare presente.
Lucia: "Niente potrà ripagarmi, ma non ho coltivato rabbia"
"Non c'è niente che possa ripagarmi, ma l'importante è che io viva bene la mia nuova esistenza". Così Lucia Annibali, subito dopo la lettura della sentenza che ha condannato Luca Varani al massimo della pena: 20 anni. "Dentro di me - aggiunge - non ho coltivato la rabbia. L'ustione mi ha insegnato ad essere ottimista". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico