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PESARO - Più di 200 tamponi all’esordio del drive tamponi in via Lombardia, tra file, ingorghi e lamentele. «Sono arrivati tutti alla stessa ora, e la pioggia non ha aiutato», spiega la Protezione civile, che punta a ridurre i disagi allargando gli spazi per le auto nel piazzale interno. «Aumentano i casi, c’è tanto lavoro da fare», dicono i medici Usca. Niente test agli studenti, deluso Biancani.
Lungo via Lombardia, poco dopo le 14, orario di apertura del nuovo drive tamponi al Mercato ortofrutticolo, ieri pomeriggio ci sono già due file di auto in attesa fuori dall’ingresso. Una in direzione via Toscana, l’altra sul lato opposto, verso il drive test. Nel piazzale interno si crea un serpentone di vetture per raggiungere la postazione laterale (che porta alla nuova sede della Protezione civile) dove si trovano i medici dell’Area vasta 1 pronti ad effettuare i tamponi ai pazienti, senza farli scendere dall’auto.
Il serpentone
«C’è un po’ di caos come primo giorno, la pioggia non aiuta - ammette il responsabile della Protezione Civile di Pesaro Ugo Schiaratura - c’è parecchia gente, sono 210 auto, il problema è che arrivano tutti allo stesso orario, anche se nel foglio hanno orari scaglionati.
Il sopralluogo di Biancani
«Purtroppo, al momento, diversamente da quanto preannunciato - sottolinea il consigliere regionale Andrea Biancani, che ieri ha effettuato un sopralluogo - la Regione non ha attivato nessun percorso specifico per i tamponi scolastici, a causa, sembra, dell’alto numero di ragazzi coinvolti. Una mancanza che causerà problemi alle famiglie e al personale scolastico costringendo i ragazzi a restare in didattica a distanza, in quarantena 7 giorni, se vaccinati, e 10 se non vaccinati. Purtroppo Asur non avendo personale a disposizione non può garantire il servizio dei tamponi t0 e t5, che permetterebbe di tornare prima in classe. La Regione al momento ha quindi preferito di optare per le quarantene in attesa di trovare nuovo personale. Studenti e personale scolastico che dopo i 7 o 10 giorni di quarantena, non abbiano sviluppato sintomi, devono comunque effettuare un tampone per poter tornare in classe».
Invito alla comprensione
Sulle lamentele di chi ieri era in fila al drive, Biancani invita «i cittadini a comprendere le difficoltà che questi operatori stanno vivendo, e a non prendersela con chi sta cercando di fare al meglio il proprio lavoro e non ha responsabilità sulle scelte».
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Corriere Adriatico