Pesaro, partita la "guerra al brutto": multe e diffide agli hotel degradati

Pesaro, partita la "guerra al brutto": multe e diffide agli hotel degradati
PESARO – Il Comune ha dichiarato guerra al brutto e al degrado e adesso va avanti nella sua crociata con sanzioni per gli hotel abbandonati al degrado. «Sulla guerra...

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PESARO – Il Comune ha dichiarato guerra al brutto e al degrado e adesso va avanti nella sua crociata con sanzioni per gli hotel abbandonati al degrado. «Sulla guerra al brutto facciamo sul serio. L’avevamo detto e non scherzavamo». Matteo Ricci tira dritto mentre firma cinque ordinanze: Hotel Principe, Sporting, Vienna e, Adria. Ma anche Villa Marina. Riepilogo: «I vigili urbani, dopo le verifiche effettuate sulle zone degradate, hanno già elevato le prime multe sul decoro». Che il sindaco definisce «simboliche (sanzioni da 100 euro, ndr)» ma necessarie: «Un segnale chiaro». Nel frattempo, aggiunge, «è entrato in vigore il decreto Minniti». Quello che «attribuisce più poteri su degrado e decoro ai primi cittadini. Che noi, tra i primi Comuni in Italia, stiamo già sfruttando».

 
Sul contenuto dell’ordinanza, il sindaco è lapidario: «Rispecchiano ciò che avevamo annunciato». Ovvero: «Entro 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento, dovranno essere installati ponteggi e impalcature, o altre modalità equivalenti, schermate da teli o pannelli, per coprire le brutture. E per rendere più decorosa la situazione». Non solo. Entro i successivi 180 giorni (decorrenti da quelli concessi per effettuare i lavori previsti dalla prima fase, ndr), si ordina la «realizzazione dei lavori di manutenzione, per ripristinare le condizioni di cura e decoro delle facciate del fabbricato e delle opere complementari di rifinitura». Ma il sindaco, all’interno della misura, nero su bianco avverte: «Trascorsi i primi 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento, in caso di inadempienza sarà il Comune a mettere l’impalcatura. A spese dei proprietari». Per Ricci, dunque, «la multa già fatta dai vigili funziona come un preavviso». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico