ANCONA - Sei ore di intervento. In gioco il braccio di un paziente, con la difficoltà di dover riattaccare un braccio quasi amputato. Sabato mattina un operaio di 52...
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L’intervento chirurgico, eseguito nei tempi richiesti dal tipo di trauma, è stato reso possibile dalla puntuale e contemporanea coordinazione dei team ortopedico e plastico-microchirurgico, e dal fondamentale supporto anestesiologico di Luca Pecora e Mariella Donati che hanno mantenuto stabili i parametri vitali del paziente. A 48 ore dal trauma l’arto è ancora vascolarizzato. La prudenza è obbligatoria e i medici non vogliono comunque sciogliere la prognosi. Per il dottore Paolo Pangrazi, Sod Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano «è stata operazione delicatissima e complessa soprattutto dal punto di vista vascolare. Abbiamo ricomposto arterie da 4 mm di diametro fino alle piccole vene. La mano ora è calda e il paziente non sente dolore. Siamo molto soddisfatti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico