Aumentano le rette della casa di riposo di Pesaro: i familiari vengono avvisati via Whatsapp

Aumentano le rette della casa di riposo di Pesaro: i familiari vengono avvisati via Whatsapp
PESARO - Una decisione presa a malincuore, una strada obbligata per il bilancio fuori budget. E le famiglie pagano. Non solo la bolletta più che triplicata della luce e le...

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PESARO - Una decisione presa a malincuore, una strada obbligata per il bilancio fuori budget. E le famiglie pagano. Non solo la bolletta più che triplicata della luce e le previsioni ancora più nere per le spese di riscaldamento, ma anche l’aumento dei costi della mensa, delle lavanderie, dei pannoloni hanno mandato in tilt i conti della casa di riposo Padre Damiani.

 

Ottanta ospiti in viale Napoli nella struttura per anziani dell’Arcidiocesi e altrettanti famigliari e amministratori di sostegno che si sono visti arrivare ieri, con un messaggio a sorpresa nel gruppo whatsapp, la brutta notizia che l’anno prossimo le rette saranno ritoccate. Ancora non si sa di quanto. Una decisione comunicata dal presidente del consiglio di amministrazione Francesco Bartolucci senza aver consultato prima i parenti e tanto meno gli anziani, all’oscuro di tutto. 

La comunicazione

«Le nostre tariffe sono le stesse da diversi anni, nonostante il regolamento di casa Padre Damiani preveda un aggiornamento il 1º gennaio di ogni anno in base all’incremento dei costi di gestione» precisa Bartolucci, sventolando la bolletta della luce di agosto, schizzata a 22.800 euro da 6.600 euro della stessa mensilità dell’anno scorso. «Rincari molto consistenti dei prezzi di tutte le utenze - aggiunge il presidente del Cda - e conseguentemente del costo dei beni acquistati, dai generi alimentari, alla detergenza e sanificazione, fino ai presìdi per l’incontinenza». I risparmi su luce e riscaldamento sono difficili da realizzare in una casa di riposo, dove l’aria condizionata d’estate e i caloriferi nelle stagioni fredde sono indispensabili per gli anziani, alcuni autonomi e altri non autosufficienti in carrozzina. 


L’associazione ”San Terenzio opere per il sociale” che gestisce la casa anziani si distingue da un’azienda con utili e profitti, «non ha finalità di lucro - sottolinea Bartolucci -, ma deve assicurare la copertura dei costi e le necessarie manutenzioni e migliorie della struttura. Stiamo comunque valutando ogni possibile strategia di risparmio e in particolare abbiamo richiesto preventivi per investimenti in fonti alternative che possano potenziare la nostra autonomia energetica e ridurre i costi nel lungo periodo». Tra ottobre e dicembre le quote mensili non si toccano, ma con l’anno nuovo ci saranno sorprese: «Il consiglio di amministrazione ha ritenuto di non dover intervenire con conguagli o altre forme di aumento delle rette relative al 2022 - mette in chiaro il presidente -, sperando di sostenere i maggiori costi con le nostre limitate forze, ma dobbiamo preannunciare che stiamo definendo le nuove tariffe per il 2023 alla luce degli incrementi delle spese di gestione che abbiamo subìto e che continueremo a sopportare». 


La direttrice della casa di riposo Angela Polselli non ha ancora quantificato l’aumento delle rette. «I prossimi mesi saranno decisivi per delineare meglio il quadro - sottolinea -. Per il momento la lettera ai parenti e agli amministratori di sostegno aveva lo scopo di condividere una situazione delicata, ma è ancora prematuro sapere numeri e percentuali dell’eventuale aumento dal prossimo anno, poiché varieranno in base agli aiuti del Governo, agli incontri con la Regione, agli effettivi prossimi rincari delle tariffe delle utenze e degli acquisti». Tempi duri quindi per la residenza convenzionata con la sanità pubblica che esce dalla pandemia con le ossa rotte per due focolai di Covid scoppiati nella casa, l’aumento dei costi della sanificazione e le spese aggiuntive per il personale. E ora ci si mette anche il caro energia. Con il rischio annunciato che a rimetterci saranno anche le famiglie già gravate dalle bollette domestiche.
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Corriere Adriatico