Artigiano morto per overdose: pusher a processo per la droga killer, incastrato dall'ultima telefonata della vittima

Artigiano morto per overdose: pusher a processo per la droga killer, incastrato dall'ultima telefonata
COLLI AL METAURO - A processo il presunto spacciatore della droga killer. Ma l’avvocato ha chiesto l’ammissione di alcune prove desunte da indagini difensive. Bisogna...

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COLLI AL METAURO - A processo il presunto spacciatore della droga killer. Ma l’avvocato ha chiesto l’ammissione di alcune prove desunte da indagini difensive. Bisogna tornare indietro al 9 giugno del 2021 quando un 53enne di Borgaccio di Colli al Metauro venne trovato in casa senza vita, disteso a terra nel bagno della sua abitazione.

 

Viveva solo

Un conoscente lo stava cercando da diverse ore per questioni di lavoro e quella prolungata mancanza di risposte l’aveva preoccupato a tal punto da spingerlo a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine nel pomeriggio. I vigili del fuoco avevano sfondato la porta di ingresso per entrare nell’abitazione chiusa dall’interno e scoprire l’uomo esanime. Inutile l’intervento del 118, il 53enne era già morto da qualche tempo. Artigiano conosciuto e apprezzato nel settore dell’edilizia, il cinquantatreenne viveva da solo in un appartamento al primo piano al Borgaccio di Colli al Metauro, una frazione sulla strada Flaminia tra Calcinelli e Tavernelle che ha avuto il suo sviluppo edilizio negli anni Ottanta. Aveva tre figli.

L'intossicazione fatale

La procura aveva disposto l’esame autoptico per stabilire quali fossero state le cause del decesso, con ogni probabilità avvenuto nella notte precedente al pomeriggio del ritrovamento. All’epoca si parlò di malore, ma l’esame aveva portato a scoprire altro: l’intossicazione acuta da sostanza stupefacente e insufficienza respiratoria. Dunque la presenza di oppiacei nel sangue della vittima. 

Di qui l’indagine si è allargata fino a ricostruire le ultime ore dell’artigiano. E in particolare i contatti telefonici con un nigeriano di 40 anni, noto spacciatore, oggi rinchiuso nel carcere di Forlì. I due si sarebbero incontrati a Pesaro dove lo straniero avrebbe ceduto un quantitativo imprecisato di eroina, sequestrata dai carabinieri nell’abitazione del 53enne. E’ questa la prima accusa mossa al nigeriano, lo spaccio.

L’accusa

Ma ce n’è una più grave: ovvero l’aver causato la morte del 53enne come conseguenza della cessione della sostanza stupefacente. L’uomo è quindi a processo per aver venduto la droga killer. L’avvocato Leonardo Chiocci ieri ha chiesto il rito abbreviato condizionato all’acquisizione dell’investigazione difensiva del legale, compresa la dichiarazione di un farmacista che attesta la presenza di svariati medicinali rinvenuti nell’abitazione, alcuni di loro contenenti sostanze oppiacee. Il pubblico ministero ha chiesto l’escussione del suo consulente tecnico. Il processo è stato quindi rinviato al 25 ottobre per la discussione.

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Corriere Adriatico