La lite ai Collegi universitari costerà l'espulsione agli studenti coinvolti. Il direttore: «Episodio poco edificante»

I Collegi visti dall'alto
URBINO -  Sulla lite ai collegi ricostruita ieri dal Corriere Adriatico, interviene il direttore generale di Erdis Angelo Brincivalli che, al di là...

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URBINO -  Sulla lite ai collegi ricostruita ieri dal Corriere Adriatico, interviene il direttore generale di Erdis Angelo Brincivalli che, al di là dell’episodio, «conferma il fatto che i collegi sono normalmente luoghi molto tranquilli ma anche che, essendo praticamente una città nella città, ogni tanto sono anche da sfondo ad episodi poco edificanti. E’ anche chiaro che, con la chiusura dei luoghi di svago e divertimento i collegi diventano un luogo ove possono indirizzarsi tensioni». 

 

«Sono stato informato dell’episodio dal dirigente della Polizia di Stato Simone Pineschi - spiega - con il quale ci siamo anche confrontati circa una strategia di controllo che possa evitare il ripetersi di episodi simili. C’è stato anche un confronto con il rettore Calcagnini – insiste il direttore generale di Erdis Angelo Brincivalli - e si è deciso, non appena le responsabilità saranno accertate, di assumere severi provvedimenti che nel caso di Erdis, al pari di altri episodi, porteranno alla espulsione dai collegi ed alla perdita del beneficio della borsa di studio». Durante le ore notturne, le aree esterne dei collegi sono presidiate da un servizio di vigilanza che però entra all’interno delle strutture solo se è chiamato dalle portinerie ma che in occasione dell’episodio, accaduto all’incirca alle ore 21, non era ancora entrato in servizio. «La vita nei collegi – continua Angelo Brincivalli - è legata al senso di responsabilità degli studenti che normalmente è piuttosto alto (prova ne è che anche piccoli episodi vengono stigmatizzati) poiché è evidente che le portinerie non possono avere un ruolo di polizia». 



«In conclusione è stato un episodio non grave ma assolutamente poco edificante le cui conseguenze ricadranno sulle spalle di chi lo ha provocato». Ricordiamo che in questo momento l’occupazione dei collegi è ancora molto alta e si attesta attorno all’60%, ci sono quindi circa 700 studenti equamente divisi e che frequentano all’incirca tutti i corsi dell’Università “Carlo Bo”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico