Il papà del baby calciatore 12enne salta la recinzione e prende a calci e pugni l'allenatore. Mister all'ospedale

La tribuna dello stadio Magi di Gabicce
GABICCE MARE  - Ha scavalcato la recinzione ed è entrato in campo durante la partita per picchiare l’allenatore di suo figlio dodicenne. Calci e pugni che, in un...

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GABICCE MARE  - Ha scavalcato la recinzione ed è entrato in campo durante la partita per picchiare l’allenatore di suo figlio dodicenne. Calci e pugni che, in un parapiglia fratricida degno dei peggiori film di violenza, hanno mandato in ospedale il mister della squadra giovanile laziale, di fronte agli occhi impietriti dei presenti, sia spettatori adulti che (soprattutto) bambini.

 

È una scena che non vorresti mai vedere quella accaduta domenica allo stadio “Magi” di Gabicce dove, nel weekend di Pasqua, si celebrava la gioia e la bellezza del calcio giovanile con l’ottava Regins Pasqua Football Cup. Il torneo, riservato ai nati dal 2005 al 2013-14, si giocava sui campi di Misano, Cattolica, Riccione e, appunto, Gabicce. Doveva essere una coppa che sanciva il ritorno alla socialità vera, al calcio giocato contro coetanei di tutta Italia con tante gente sugli spalti. Lo spettacolo è stato macchiato indelebilmente.

E pensare che era stata una gioia nella gioia lo spettacolo che, nella giornata inaugurale, con 120 squadre presenti da tutta Italia, aveva fatto ricordare a tutti come fosse il mondo pre-pandemia. Dalla Seo365, società organizzatrice del torneo - che tornerà a Gabicce dal 22 al 25 aprile (Piccoli Amici Trophy) e ancora dal 9 al 12 giugno con la Confederation Cup - non hanno voluto «rilasciare dichiarazioni in merito». Restano le testimonianze dei presenti e la ferma presa di posizione del sindaco di Gabicce Mare, informato dell’episodio direttamente dalle forze dell’ordine: «L’ho saputo stamattina (ieri mattina, ndr) - racconta il sindaco Domenico Pascuzzi -. Un genitore che aggredisce un allenatore è una cosa allucinante. Le forze dell’ordine mi hanno informato che l’allenatore è stato portato per accertamenti all’ospedale di Cesena. Un fatto da condannare, al di là delle conseguenze penali. Bisognerebbe dare un segnale forte: ne parlerò con gli organizzatori. Gente così non dovrebbe far parte di questo gruppo e di questo torneo».



Quante volte abbiamo sentito dire che i «genitori sono il vero male del calcio giovanile»? Questa ne è stata la dimostrazione plastica. Nessuna colpa, presunta o reale che sia, può far scatenare una violenza simile a maggior ragione di fronte ai bambini presenti in campo e sugli spalti. 

 

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Corriere Adriatico