PESARO «È stata un’esperienza molto formativa, era tutto sotto controllo». Lo assicura Enrico Ceccolini, Istruttore di terzo livello e formatore della...
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Ma che non vuole sentir parlare di “salvataggio”. «Erano dieci ragazzi - racconta Ceccolini - del corso di perfezionamento, quindi già con una scorta di esperienza. In più erano in dieci, scortati da due istruttori e due gommoni, con radio Vhs e cellulari con custodie impermeabili, le misure di sicurezza erano state, come sempre, approntate al meglio».
Poi è arrivata l’ondata di maltempo: «Ma non è stata una sorpresa - racconta - anzi, avevamo riconosciuto la situazione e avvisato i ragazzi che stava arrivando un “groppo di vento”, un aumento repentino nelle velocità delle raffiche. Sono cose che succedono e che siamo pronti ad affrontare. Nei corsi bisogna anche riconoscere queste situazioni e saper come reagire, tenendo comunque ben presente che è il mare a comandare. Ed è ciò che abbiamo fatto: abbiamo chiesto ai ragazzi di ribaltare le barche, per renderle più “maneggevoli”, abbiamo recuperato i ragazzi e stavamo per rientrare. Una procedura standard, eseguita alla perfezione».
E la Capitaneria? «Va solo ringraziata, qualcuno l’ha chiamata da terra credendo che fossimo in difficoltà e loro ci hanno raggiunto, supervisionando ciò che facevamo. Una presenza assolutamente gradita e rassicurante, ma era tutto sotto controllo. All’ingresso del porto hanno chiesto ad un paio di ragazzi di salire sulle imbarcazioni».
Quindi nessun salvataggio? «No, un’esperienza formativa. Chi ha la cultura del mare conosce queste situazioni». Intanto, a proposito, giunge una precisazione del presidente della Canottieri Pesaro Fabio Patrignani: «La società che presiedo non ha una sua scuola vela ma collabora con una società di scuola vela per l’organizzazione del centro estivo Onda su Onda che tra l’altro sta avendo un grande successo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico