«L’ospedale di Fano sarà potenziato». Ma come e quando non si sa

«L’ospedale di Fano sarà potenziato». Ma come e quando non si sa. Nella foto l'ospedale Santa Croce di Fano
FANO Quale sarà la futura organizzazione dell’ospedale Santa Croce? Nella seduta del Consiglio regionale che si è svolta ieri, ha risposta a questa domanda...

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FANO Quale sarà la futura organizzazione dell’ospedale Santa Croce? Nella seduta del Consiglio regionale che si è svolta ieri, ha risposta a questa domanda l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini. A porla con due interrogazioni distinte sono stati tanto il consigliere della Lega Luca Serfilippi, quanto il gruppo consiliare del Pd formato da Antonio Mastrovincenzo, Maurizio Mangialardi, Andrea Biancani, Manuela Bora, Romano Carancini, Anna Casini, Cesetti e Micaela Vitri 


Le promesse


Ormai manca poco all’applicazione della nuova organizzazione sanitaria che prevede il passaggio del Santa Croce, così come degli ospedali pesaresi alla costituenda Ast (Azienda sanitaria territoriale), ma poco si sa dei servizi che saranno fruibili al Santa Croce, se non che verrà potenziato, come ha messo in luce lo stesso Serfilippi nella sua interrogazione, con la costruzione di una nuova struttura per l’investimento di circa 16 milioni di euro e dell’hospes per le cure palliative pediatriche al posto del vecchio ospedaletto per 5,50 milioni di euro. Da parte loro i consiglieri del Pd hanno stimolato l’assessore su tre quesiti: quale prospettiva e ruolo sono stati pensati per l’ospedale Santa Croce di Fano nell’organizzazione dell’Ast di riferimento; sarà ripristinata l’autonomia del Santa Croce con tanto di direttore responsabile; quali funzioni e specializzazioni si intendono garantire allo stesso presidio ospedaliero.


La vocazione fanese


Per l’assessore Saltamartini l’ospedale di Fano ha la peculiarità di essere più diretto verso l’area chirurgico – medica specialistica, mentre quello di Pesaro si caratterizza per un’area chirurgica maggiore con i reparti di chirurgia generale, neurochirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia con degenza ordinaria; «Questo – ha specificato l’assessore - ripropone una forma di integrazione che fa del Santa Croce uno degli ospedali più importanti delle Marche; non solo, ma quando verrà istituita l’Ast, l’ospedale di Fano, così come quello di Pesaro e quello di Urbino dovrà integrarsi con gli altri ospedali di comunità e con l’ospedale di Pergola. 
Il Santa Croce sarà potenziato ponendolo in condizione di garantire tutte quelle prestazioni che oggi i cittadini della provincia di Pesaro richiedono all’ospedale di Urbino. Con la riforma sanitaria in atto verrà ristrutturato – ha aggiunto Saltamartini - anche il servizio Cup che non dovrà più dare una risposta su base regionale, ma su base provinciale». 


Prenotazioni, nuove regole


Il che significa che ogni richiesta di prestazione, visita o esame diagnostico, dovrà essere soddisfatta all’interno di ogni area sanitaria di riferimento. In merito ai questi posti dal gruppo del Pd, però rimangono, come ha sottolineato la consigliera Vitri, ancora dei punti oscuri: non si sa ad esempio se verranno garantite tutte le attuali specializzazioni esistenti, per le quali si temono diverse penalizzazioni e se il nosocomio fanese verrà dotato di un proprio direttore che ne salvaguardi l’autonomia e possa meglio valorizzare le professionalità esistenti. Nella stessa seduta doveva essere discussa anche una interrogazione di Serfilippi sull’hospes di Fano, ma questa è stata rinviata per l’assenza dell’assessore Baldelli.

 

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Corriere Adriatico