Sanità, contratti in scadenza il 31 dicembre: sit-in a Pesaro, Fano e Urbino. La minaccia «Pronti al blocco del lavoro straordinario»

Sanità, contratti in scadenza il 31 dicembre: sit-in a Pesaro, Fano e Urbino. La minaccia «Pronti al blocco del lavoro straordinario»
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PESARO - Contratti in scadenza: continua la mobilitazione del personale sanitario. Presidi annunciati e previsti di fronte agli ospedali di Pesaro, Urbino e Fano. Parliamo di circa 200 lavoratori, quelli che non hanno la certezza della proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre prossimo. I sindacati chiedono dunque la proroga dei contratti fino a 36 mesi di tutte le figure sanitarie, tecniche e amministrative che lavorano a tempo determinato nelle Aziende Sanitarie della nostra provincia.

I presidi previsti

A sostegno di queste rivendicazioni sono stati organizzati tre presìdi: martedì 22 novembre dalle 12 alle 15 a piazzale Cinelli di fronte all’ospedale San Salvatore di Pesaro, mercoledì 23 novembre sempre dalle 12 alle 15 la protesta di fronte all’ospedale di Urbino e lunedì 28 a Fano all’ingresso dell’ospedale in via Vittorio Veneto (dalle 12 alle 15).

Le richieste

«Chiediamo - scrivono le organizzazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil. Fals, NursingUp e NurSind - bandi di stabilizzazione per i precari assunti per l’ emergenza Covid data la possibilità prevista nella legge di Bilancio 2022; la proroga delle graduatorie concorsuali di infermieri, operatori sociosanitari e delle professioni sanitarie tecniche (della riabilitazione e prevenzione) anche questi di prossima scadenza. Per quanto riguarda le ferie le organizzazioni sindacali e le Rsu chiedono garanzie sulla fruizione in particolare per quelle maturate negli anni precedenti come previsto dalla normativa vigente e contrattuale. Sono quattro le richieste rivolte alla Regione Marche: un confronto in merito al budget assegnato, al tetto di spesa del personale, alle dotazioni organiche e alla costituzione dei fondi contrattuali che a nostro avviso dovrebbe essere la naturale sommatoria delle due realtà preesistenti; garanzie sul mantenimento e potenziamento dell’offerta sanitaria ospedaliera – territoriale; il riequilibrio dei posti letto per acuti tenuto conto del fatto che Pesaro Urbino è la provincia con il minore numero di posti letto per acuti, ben al di sotto della media regionale e nazionale e con una la spesa sanitaria pro capite più bassa rispetto alla regione. Per tanto, la prevedibile distribuzione ed allocazione delle risorse umane e finanziarie conseguenti alla nuova organizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, deve avvenire tramite lo stanziamento di risorse aggiuntive e non secondo mere logiche di compensazione tra province; infine, un confronto regionale per l’applicazione degli istituti contrattuali contenuti dal nuovo CCNL Sanità Pubblica, sottoscritto il 2 novembre scorso, demandati alla contrattazione regionale.

In caso di esito negativo

In caso di esito negativo della procedura prevista dalla legge 146/1990 i sindacati si riservano «fin d’ora di procedere con ulteriori iniziative di mobilitazione compresa la proclamazione del blocco del lavoro straordinario e più in generale del lavoro prestato in orario extra istituzionale, da tenersi nelle modalità e tempi previsti dalla già citata legge».

 

 

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Corriere Adriatico