FANO – Una rapina a mano armata nel pieno centro storico di Fano è fallita per la presenza di spirito e per la coraggiosa reazione della vittima, che non si è...
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Puntava all’incasso della giornata, immaginando che il commerciante l’avesse portato con sé. Nei progetti del rapinatore doveva essere un colpo facile, una cosa del tipo mordi e fuggi: arraffato tutto quello che si può, si fugge a precipizio nei vicoli del centro storico e si fanno perdere le tracce in un batter d’occhio o poco più. Questo in teoria. Nella pratica, invece, al momento di pianificare l’agguato il delinquente aveva sbagliato almeno un paio di calcoli, prima di tutto sulla reazione fulminea e risoluta della vittima. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, effettuata dai carabinieri della compagnia fanese, il commerciante non si è lasciato intimidire dal tipaccio che gli puntava una pistola contro ed è passato subito al contrattacco. I due si sono quindi avvinghiati in una lotta corpo a corpo, che ha fatto cadere a terra la pistola impugnata dal malvivente.
La colluttazione, pur veemente, non è durata troppo a lungo e il titolare del supermercato fanese ne è uscito di fatto illeso. La reazione energica, però, è servita per convincere il rapinatore a tornare sui suoi propositi e a mollare la presa. Si è ritratto, ha fatto in tempo a raccogliere la pistola e se l’è data a gambe in via San Francesco, fuggendo in direzione del Municipio e scomparendo sotto la pioggia battente. Momenti comunque drammatici. Mentre infuriava la colluttazione con il bandito solitario, il commerciante ha cercato di attirare l’attenzione, gridando con tutta la voce che aveva in gola. La sua richiesta d’aiuto è stata udita sia dalle persone che abitano nelle vicinanze del supermercato, all’angolo tra le vie Froncini e San Francesco, sia da alcuni passanti, che hanno telefonato al 112, il numero unico dell’emergenza, e chiesto l’intervento dei carabinieri. L’indagine sul caso è ora affidata ai militi della compagnia fanese. Acquisite le immagini registrate dalla video-sorveglianza attiva in zona. E proprio la presenza di telecamere, che possono fornire altri significativi dettagli alla ricerca del colpevole, sembra l’ulteriore elemento di sottovalutazione da parte del rapinatore. Un episodio comunque anomalo per la realtà fanese, che in breve tempo è diventato argomento di conversazione sia nei capannelli in piazza sia fra gli abitanti del centro storico. In realtà questa rapina fallita si configura come l’azione improvvisata di un balordo alla disperata ricerca di qualche contante, di conseguenza gli inquirenti non escludono che al momento dell’aggressione il malvivente impugnasse un’arma giocattolo oppure una pistola a salve. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico