FANO - Non ha avuto problemi a rendere pubblica la notizia lei stessa. Lo ha fatto da personaggio pubblico e da cittadina amante della sua Fano. La presidente della Carnevalesca...
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Maria Flora Giammarioli si è ammalata mercoledì scorso, tutto è nato con un po’ di tosse e qualche linea di febbre che si è sviluppata nel pomeriggio. Su consiglio del medico si è recata al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce per essere sottoposta al controllo del tampone faringeo. Qui è stata ricevuta in un ambiente particolarmente isolato predisposto per le persone a rischio. Giammarioli ha poi comunicato 29 nomitnativi di persone con cui ha avuto contatti ravvicinati.
Sono stati fatti quindi tutti gli accertamenti, comprese le indagini radiologiche e le analisi relative, dopo di che Giammarioli è stata rimandata a casa con la prescrizione di non muoversi. Così è stato fatto in attesa del responso. Quest’ultimo è arrivato ieri mattina e purtroppo il tampone è risultato positivo al virus cinese. A questo punto la presidente della Carnevalesca, come tutti coloro che si trovano nelle sue stesse condizioni, deve osservare un periodo di quarantena di 15 giorni, senza uscire dalla propria abitazione. Il sistema di controllo definito prevede che la presidentessa sarà contattat quotidianamente per informazioni sulla sua salute. Le è stato richiesto anche un elenco di persone con le quali è stata a stretto contatto negli ultimi 15 giorni.
«Per “stretto contatto” – ha precisato lei stessa – si intende una persona che si è intrattenuta a lungo di fronte a me, a una distanza inferiore a un metro, per 15 o 20 minuti.
La rosa a rischio
Non basta ovviamente un rapido saluto o una rapida conversazione». Rispettando queste condizioni, Maria Flora Giammarioli ha fornito un elenco di 29 nominativi. Ma come è possibile che abbia contratto il virus?
A questa domanda la presidente ha risposto: «Non ho idea. In questi ultimi tempi non sono stata nelle zone a rischio, non mi sono mai mossa da Fano e non mi risulta aver incontrato persone provenienti dalle zone rosse. Evidentemente sono stata contagiata da una persona che non sapeva a sua volta di essere portatrice del Coronavirus».
E cosa ha pensato nel momento che ha appreso di essere stata contaminata? Sdrammatizzando la situazione, da buona presidente della Carnevalesca portata a credere in positivo, ha risposto: «Cosa vuole che abbia pensato: che per almeno 15 giorni me ne starò a casa».
L’origine del contagio
Un periodo di riposo, anche se forzato, dopo aver trascorso tutto il mese di febbraio nello svolgere una attività frenetica dell’organizzare il carnevale. Un Carnevale che si è protratto per tre settimane con una serie di iniziative ininterrotte, tra corsi mascherati, veglioni, concerti, iniziative per bambini, incontri, spettacoli, laboratori didattici, presentazioni di libri, mostre, concorsi e chi più ne ha più ne metta. «Vorrei rassicurare tutto il pubblico – ha concluso Maria Flora Giammarioli – le iniziative che abbiamo organizzato sono in massima parte al di fuori del periodo di incubazione del virus». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico