Villa Caprile sta perdendo pezzi La scuola: «Urgente intervenire»

Villa Caprile sta perdendo pezzi La scuola: «Urgente intervenire»
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IL CASO
PESARO Villa Caprile è un gioiello architettonico, per la bellezza della sua struttura, la magia dei giochi d'acqua e dei suoi giardini all'italiana. Ma quello che dovrebbe essere un luogo d'eccellenza anche come polo della didattica, in quanto sede dell'istituto agrario Cecchi, sta invece perdendo pezzi. A cedere, usurati dal tempo e senza manutenzioni, sono gli infissi e le finestre della storica limonaia, nella parte esterna della villa, fra l'ingresso alla sede dell'istituto agrario e i giardini.

L'appello
A lanciare l'appello a Provincia ed enti coinvolti, è la dirigenza scolastica dell'istituto. Sì perché, Villa Caprile, dimora storica che risale alla metà del 600, aperta alla città e ai turisti - attraverso convegni, iniziative pubbliche d'estate e in occasione delle giornate del Fai - meriterebbe un'attenzione particolare per il recupero e la valorizzazione del suo patrimonio storico, architettonico e paesaggistico. Il caso: «L'ultimo importante distacco alla limonaia commenta la vicepreside del Cecchi, Chiara Fiorucci è avvenuto il 14 ottobre scorso. Questa ala del plesso di Caprile, non viene utilizzata per la didattica, ma è comunque evidente un problema di incuria e degrado con conseguenze sulla sicurezza della struttura. Dopo il cedimento delle finestre, abbiamo inviato subito comunicazione all'ente provinciale, e negli ultimi giorni la richiesta d'intervento è stata inviata anche alla Sovrintendenza ai Beni Architettonici, che ne ha competenza. Non abbiamo ancora ricevuto risposta, ma l'ente provinciale attende che siano i tecnici della Sovrintendenza, ad effettuare un primo sopralluogo per dare indicazioni sul tipo d'intervento di messa in sicurezza che si ritiene necessario».
La superficie
Il cedimento interessa un ampia superficie della limonaia e guardando da vicino le foto scattate per documentare il distacco, parliamo di una decina di finestre che hanno bisogno di un intervento di recupero urgente. «Lo stato di abbandono in cui versano parti e porzioni storiche della villa, è evidente a tutti chiosa Fiorucci basta guardare da vicino le finestre divelte per notare come queste sono letteralmente marcite per l'incuria e il passare del tempo. Tutto questo considerando che la limonaia diventa per la nostra scuola indispensabile nel periodo invernale. Stiamo infatti iniziando ora con i ragazzi a riporre le oltre 30 piante di limoni, e per l'istituto parliamo di un valore di oltre 20 mila euro». L'intervento: lo spazio della limonaia si affaccia sul secondo giardino curato dall'istituto con i suoi agronomi, giardinieri e con il supporto dei ragazzi stessi.
Non è uno spazio dove si fa lezione ma è comunque fondamentale nel passaggio da un giardino all'altro, e per le attività di cura del verde e delle piantumazioni, oltre ad essere una zona che meriterebbe di essere apprezzato anche da turisti e pesaresi, in occasione delle visite guidate in villa.
La programmazione
«Il giardino di Villa Caprile rientra da qualche mese nel network nazionale e internazionale dei Grandi Giardini Italiani e stupisce che manchi una programmazione d'insieme sul complesso edilizio e i suoi spazi, che metta insieme Provincia e Sovrintendenza fanno notare dal Cecchi». E allora come intervenire? E' importante, fa notare la scuola, che gli infissi divelti o pericolanti vengano subito rimossi per garantire la sicurezza. In via temporanea la scuola chiede che gli enti competenti valutino una soluzione provvisoria, che preveda comunque la chiusura della limonaia, in attesa di un intervento di restauro e di recupero, cercando una soluzione che permetta di rimettere mano agi infissi e alle vecchie finestre e porte a costi sostenibili per gli enti.
Il rifacimento
Nodi aperti: dopo il rifacimento della copertura del convitto che ospita gli studenti che provengono da fuori provincia, ultimato nell'estate scorsa, per sanare una situazione di disagio e di infiltrazioni d'acqua continue, l'istituto agrario ne attende da tempo il progetto di allargamento e sistemazione.

«Attualmente il convitto ospita 46 studenti conclude Fiorucci ma diverse decine sono le richieste di posti letto, che restano ferme . Eppure del progetto non sappiamo più nulla . Dispiace che non ci sia da parte della Provincia la volontà di investire in una delle scuole d'eccellenza di questo territorio, quando invece si sono investite proprio quest'anno risorse importanti per l'agrario di Urbania, nato solo un anno fa».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico