Task force per la sicurezza Un patto per il San Bartolo

Task force per la sicurezza Un patto per il San Bartolo
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LE PRIORITÀ
PESARO E' passato quasi un anno ma il San Bartolo non dimentica. Non dimentica il fuoco anche se la natura rinasce dalle sue stesse ceneri come dimostra la falesia che dal mare mostra un verde brillante. Il ritorno dell'estate porta inevitabilmente con sè gli strascichi di incubi passati ma anche nuove accortezze ed esigenze.

La falesia fragile
La falesia fragile non va solo consolidata con i fondi ministeriali ma va anche protetta da nuovi rischi siano essi portati dal fuoco o dall'acqua. Per questo il presidente dell'Ente Parco, Davide Manenti, rilancia con forza la sua idea di task force per il San Bartolo in sinergia con associazioni, amministrazioni, forze del soccorso e della sicurezza che gravitano attorno al colle. Non solo dunque i presidi già programmati in funzione antincendio prossimi a partire. «Vorrei siglare una sorta di patto specifica che a partire dai vigili del fuoco metta insieme personale dei carabinieri forestali, protezione civile, guardie ecologiche, volontari del Parco ed enti pubblici. Su input della forestale, il Parco si impegnerà a promuovere anche corsi di formazione e sensibilizzazione per la tutela e la prevenzione di tutto il perimetro dell'area protetta. Siamo pure dell'idea, in funzione antincendio, che sarebbero necessari ben altri investimenti per il potenziamento di tutta la rete idrica. In questo senso, dando attuazione anche alle previsioni del piano del Parco, vogliamo coinvolgere Marche Multiservizi perché porti avanti una mappatura e un progetto di approvvigionamento ulteriore della rete idrica, lungo le aree più sensibili».
Il protocollo
Per un patto che si auspica siglato al più presto, un altro già avviato. Siglato in questi giorni il Protocollo d'intesa fra Ente Parco, Provincia e Comune, per la progettazione di nuovi interventi anti dissesto della falesia del San Bartolo. Se è vero che l'unione fa la forza, l'obiettivo ora è duplice. Proteggere e mettere in sicurezza un'altra porzione di versante a rischio e salvaguardare la strada provinciale Panoramica nei tratti dove la falesia si sta sgretolando. Passerà in settimana all'esame del consiglio direttivo del Parco il progetto per partecipare a un bando ministeriale da 500 mila euro. La domanda di accesso al nuovo canale di finanziamento dovrà essere presentata al Ministero dell'Ambiente entro il 16 luglio prossimo, nell'ambito di un programma nazionale di resilienza, per proteggere e recuperare i sistemi forestali naturali. E' fiducioso il presidente Manenti: «Facciamo gioco di squadra, coinvolgendo tutti gli enti. L'area interessata è il versante lungo la Panoramica, dopo il ristorante Sorpasso, dove l'ultima importante frana causa un reale pericolo per la stabilità anche del tratto di strada Panoramica». A lavorare al progetto sono i tecnici di Regione, Parco e gli esperti di forestazione.
L'intervento

Recupero ambientale e tenuta contro il dissesto, questi sono gli obiettivi. «Si interverrà in quella porzione di falesia subito al di sotto del belvedere. Il progetto prevede un intervento nella parte alta, che permetterà di salvaguardare il ciglio e il versante a mare con un sistema di briglie e reti di contenimento, arrivando fino a una certa quota. Il passo successivo sarà poi rimboscare e creare un nuovo ecosistema ambientale, fino al mare. Dovrà essere messa a dimora un'area boscata con terre armate, che nel versante franato e soggetto a nuovi movimenti, possa garantire la tenuta. Per questo saranno previsti nuovi interventi di idrosemina. In sostanza- si andrà a creare ex novo un'opera di rimboschimento graduale. Se ci aggiudicheremo il bando sarà poi la Provincia a fare da stazione appaltante».
Letizia Francesconi
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Corriere Adriatico