PESARO Sul principio del Green pass, passaporto che incentiva più di tutto

PESARO Sul principio del Green pass, passaporto che incentiva più di tutto
PESARO Sul principio del Green pass, passaporto che incentiva più di tutto gli indecisi a vaccinarsi, niente da dire. Ma sui controlli, invece, troppi i punti da chiarire da qui...

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PESARO Sul principio del Green pass, passaporto che incentiva più di tutto gli indecisi a vaccinarsi, niente da dire. Ma sui controlli, invece, troppi i punti da chiarire da qui al 6 agosto. Dopotutto, il decreto del 22 luglio rimanda a un altro futuro decreto proprio per dare le specifiche sulle modalità di verifica dei certificati. Stefano Mirasola, vicepresidente Confesercenti Fano, chef e titolare de Idea.Le Food & Moore, fa notare: «Il decreto del 22 luglio, ovunque, fa riferimento all'accesso all'attività. Il che vale sia per i clienti, sia per i dipendenti e, quindi, per qualsiasi persona che entra o ha accesso al locale. L'unica precisione anzi esclusione è per chi prende il caffè al banco. E' specificato, nero su bianco, colui che prende il caffé al bancone non deve essere munito del Green pass. Ma la parola accesso proprio perchè così ampia crea un problema, più di tutto per chi diventerà responsabile del controllo di chi accede. La sanzione amministrativa ricorda è di 400 euro per il cliente e per il titolare del locale e, dopo 3 sanzioni, scatta la chiusura per cinque giorni dell'attività». Sull'applicazione che verrà messa a disposizione delle forze dell'ordine e dei privati-gestori ancora si sa poco. Sarà materia del prossimo Dpcm, una volta sentito il Garante Privacy perché vanno definite le specifiche tecniche al fine di trattare in modalità digitale le certificazioni, ad esempio per chi non si può vaccinare, garantendo la tutela dei dati personali. Tuttavia, conferma che, una volta scaricata l'applicazione, «spetterà a noi ristoratori incalza Mirasola - verificare se il Qr Coode è valido. Il compito, in assoluto, il più delicato perché invasivo e il più importante perché determina l'infrazione e ci fa diventare dei sostituti delle forze dell'ordine. Ragione per cui come Confesercenti conclude - abbiamo chiesto al livello nazionale un tavolo di confronto per modificare il decreto che, fino al 5 agosto, è ancora correggibile. In cima ai cambiamenti, togliere l'obbligo del controllo che incalza - mette in serie difficoltà l'intera categoria Ho.Re.Ca».

Véronique Angeletti
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Corriere Adriatico