LE REGOLE PESARO Il giorno dopo lo scenario, per niente ucronico, di un coprifuoco

LE REGOLE PESARO Il giorno dopo lo scenario, per niente ucronico, di un coprifuoco
LE REGOLEPESARO Il giorno dopo lo scenario, per niente ucronico, di un coprifuoco voluto e deciso dai sindaci, sbarrando i luoghi della movida, è lo stesso Conte a correggere il...

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LE REGOLE
PESARO Il giorno dopo lo scenario, per niente ucronico, di un coprifuoco voluto e deciso dai sindaci, sbarrando i luoghi della movida, è lo stesso Conte a correggere il tiro già diventato un fuoco incrociato con l'Anci. «Ci siamo sentiti con Decaro e Lamorgese e abbiamo già concordato un protocollo che consentirà ai sindaci, sentite le Asl, di adottare una proposta per le piazze e le vie che più si prestano ad assembramenti. Poi nell'ambito di una riunione tecnica si cercherà una soluzione per controlli e attuazione da parte di tutte le autorità competenti. Si tratta di misure sperimentali».

Strada obbligata
Un buon compromesso per Matteo Ricci: «Sindaci e prefetti insieme, è una strada non solo giusta, ma obbligata. I sindaci sono coloro che, meglio di altri, sono in grado di individuare le aree dove più alto è il rischio di assembramento, ma gli stessi sindaci non hanno abbastanza personale o risorse per controllare. Il Comune dispone della polizia locale, ma non basta. Ci vogliono altre forze in campo: il controllo sul rispetto dei provvedimenti è compito dei prefetti e delle altre forze dell'ordine. La vicenda è stata chiarita. Tanto meglio, ora si valuterà insieme su eventuali proposte concertate». Quasi inevitabile riavvolgere il nastro e tornare a due mesi fa, al caso Ferragosto, quando le feste (vietate) in spiaggia e i controlli tardivi suscitarono l'ira via social del sindaco con conseguenti feroci polemiche e le dimissioni del comandante della polizia locale come capro espiatorio. «Mai più un caso Ferragosto - commenta Ricci - è stato tremendo. C'era un'ordinanza del Comune, ma alcuni stabilimenti l'hanno ignorata e la vigilanza è stata assente o tardiva. Non sono state osservate le mie disposizioni e questo non dovrà accadere un'altra volta».
E tra chi legge nelle pieghe del Dpcm una maggiore autonomia per i sindaci e chi la interpreta come uno scaricabarile, Ricci opta per la terza via: «Noi sindaci ci prendiamo le nostre responsabilità, ma non dobbiamo essere soli, dobbiamo condividere con gli altri organi dello Stato. Non può passare il concetto del sindaco sceriffo tout court: l'ordine pubblico spetta al Prefetto, al Questore, alle altre forze dell'ordine. Giovedì prossimo si terrà in Prefettura un comitato dell'ordine e della sicurezza pubblica e in quell'occasione affronteremo o diversi aspetti del problema e valutando se prendere provvedimenti o meno. I luoghi della movida ormai si conoscono: Baia Flaminia, zona mare, alcune zone del centro storico e confido che una buona mano possa darcela anche il meteo e i primi freddi».
Le segnalazioni
«Per il momento i controlli antiassembramento si stanno svolgendo regolarmente - prosegue Ricci - già un paio di locali sono stati sanzionati per inosservanza. Anche domenica pomeriggio la polizia locale è intervenuta in zona mare per delle comitive di ragazze troppo ammassate. E sabato sera ci sono state segnalazioni in via Cavour. Ma in generale ci si sta comportando bene con il rispetto e delle regole. Anche il numero dei positivi è contenuto se guardiamo alle altre province. Una situazione capovolta. A marzo e ad aprile Pesaro era una città sofferente, ma adesso abbiamo pochissimi casi e dobbiamo tener duro. L'altro giorno ho chiesto alla responsabile del Distretto sanitario, Elisabetta Esposto, se per caso i malati della scorsa primavera avessero avuto una ricaduta e mi ha detto di no. Ma non dobbiamo abbassare la guardia proprio ora: ci aspettano un autunno e un inverno difficili, non possiamo permetterci un secondo lockdown».

Il sindaco di Fano, Massimo Seri, non vorrebbe essere obbligato a prendere dei provvedimenti drastici chiudendo il passaggio alle zone della movida, per questo raccomanda di assumere «tutti quei comportamenti responsabili che aiutano a ridurre il contagio, a partire dall'uso della mascherina e dall'evitare contatti tra più persone ravvicinati». «A Fano ha aggiunto oggi la situazione è ancora sotto controllo. Questo non significa che abbiamo sottovalutato la criticità di alcune zone dove si sono creati degli assembramenti e situazioni di non facile gestione, quindi il primo appello che faccio è quello di rispettare le regole. Se questo non dovesse accadere non esiterei ad assumere interventi diretti e più incisivi per difendere la salute». Qualche problema in passato si è creato sul lungomare del Lido, ma ora che l'estate ha lasciato il posto all'autunno è il centro storico che viene tenuto sotto sorveglianza e, all'interno della città murata, in particolar modo il Pincio, luogo di aggregazione di molti giovani».
Simonetta Marfoglia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico