In alcuni comuni la mancata tutela del Made in Italy ha provocato la desertificazione.

In alcuni comuni la mancata tutela del Made in Italy ha provocato la desertificazione.
In alcuni comuni la mancata tutela del Made in Italy ha provocato la desertificazione. La popolazione invecchia, gli over 65 sono quasi il doppio degli under 14, in alcune zone...

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In alcuni comuni la mancata tutela del Made in Italy ha provocato la desertificazione. La popolazione invecchia, gli over 65 sono quasi il doppio degli under 14, in alcune zone anche il quadruplo. I comuni dell'entroterra continuano a vuotarsi, mentre altri, più vicini alla costa, crescono esponenzialmente. Serve analizzare le caratteristiche del territorio o è impossibile elaborare strategie vincenti. A livello di occupazione, più della metà delle persone lavora nei servizi».

La ripartenza
La conclusione è per l'appassionato intervento del presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli. «Una nuova sede è più preziosa nei luoghi dove il terremoto ha squassato la vita e la speranza. Una casa nuova per le imprese è una ripartenza. Ricostruire non fa dimenticare la tragedia, ma rialzare la testa ed il morale. Questa inaugurazione è per tutte quelle persone che nel fare riconoscono il proprio essere. Le nostre imprese raramente delocalizzano e sono legate alla vivibilità e qualità dei luoghi che abitano. Sono le vetrine che fanno la differenza nelle città, sulla sicurezza, nella difesa delle specificità dei luoghi. Un'insegna che si spegne è un pezzo di città che muore, sono piccoli argini che cedono all'incuria, al degrado e all'imbarbarimento». Sui temi economici al centro del dibattito politico, Sangalli rivendica di aver scongiurato l'aumento dell'Iva e spera sia eliminata dalle clausole di salvaguardia, «perchè col laccio al collo non si vive tranquilli, anche se ti promettono che non te lo tireranno. Sul decreto dignità manifestato preoccupazione. Ci sono due errori. Uno è di metodo, non aver ascoltato le parti sociali. L'altro è di merito, perché la stretta sui contratti a termine aggrava rischi e possibilità di contenzioso, va approfondito l'impatto sull'economia dei servizi, che ha esigenze strutturali di flessibilità. Auspichiamo contrasto totale all'abusivismo, e sostegno all'innovazione».

Pierpaolo Pierleoni
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Corriere Adriatico