IL PARTICOLARE LORETO Gli applausi, le espressioni, l'abbraccio con l'arcivescovo di Loreto e delegato pontificio Fabio Dal Cin....
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LORETO Gli applausi, le espressioni, l'abbraccio con l'arcivescovo di Loreto e delegato pontificio Fabio Dal Cin. Bergoglio sul sagrato è una dinamo di energia: parla una ventina di minuti dopo il saluto che Dal Cin gli rivolge come da cerimoniale di accoglienza. E Bergoglio parte piano con un paio di fuori programma, rispetto al discorso consegnato in sala stampa, che strappano applausi scroscianti. Il primo alla fine dei saluti quando arriva a toccare la parte, molto sensibile, che riguarda i frati cappuccini, custodi della basilica. Si ferma. «Come sono bravi questi frati cappuccini, tu entri in chiesa e loro sono sempre in confessionale: uno, due, tre, anche quattro. Dal giorno fino alla sera, sono sempre lì: è un lavoro difficile quello». L'altro passaggio a braccio si apre quando verso la fine del discorso si sofferma su Loreto, casa dei malati. «La malattia che ferisce la famiglia e i malati devono essere accolti dentro la famiglia». E qui Bergoglio parte: «Non cadete nella cultura dello scarto, che deriva da colonizzazioni ideologiche che ci attaccano». Parole fortissime salutate dall'ovazione dei 4mila che assistono in piazza della Madonna e dagli altrettanti in via Sisto V: «voi siete al centro dell'opera di Cristo» consola Bergoglio.
a. t.
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Corriere Adriatico