“Ero in casa Ho sentito due colpi”

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Fermo"Ero in casa con il mio bambino di soli due anni e mezzo quando ho sentito due colpi in rapida successione. Ho capito subito che si era trattato di alcuni spari. Ma mi...

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Fermo
"Ero in casa con il mio bambino di soli due anni e mezzo quando ho sentito due colpi in rapida successione. Ho capito subito che si era trattato di alcuni spari. Ma mi sembrava tutto così assurdo". Rita Mercuri, la ragazza che, con il compagno e il figlio, vive in un villino a poche decine di metri di distanza dall'autoparco dove lunedì sera qualcuno ha esploso dei colpi d'arma da fuoco contro i vigili urbani, è a dir poco esterrefatta. La residenza di Rita è in campagna, circondata dal verde. Lì vicino, lato sud, c'è solo l'autoparco. E con ogni probabilità chi ha sparato, per raggiungere una posizione di tiro ottimale, ha attraversato anche i campi a ridosso della villa di Mercuri. "Ho sentito un fruscio tra le sterpaglie ma non vi ho fatto più di tanto caso. Siamo in campagna, passano spesso degli animali. Comunque, dopo aver udito quegli spari ho preso in braccio e stretto al petto mio figlio. Lungi da me l'idea di uscire a vedere cosa stesse succedendo. Ma pochi istanti dopo hanno suonato al mio campanello di casa. Erano i miei cognati che mi hanno raccontato di aver visto in lontananza uno scintillio" forse causato dall'esplosione dell'arma da fuoco. Ieri mattina, nel corso dei sopralluoghi, gli agenti dell'anticrimine del commissariato di Fermo e i colleghi della scientifica hanno perlustrato palmo a palmo anche il piazzale della residenza di Mercuri per cercare impronte o dettagli utili a ricostruire la dinamica dell'accaduto e, soprattutto, a identificare quell'individuo che ha premuto il grilletto. Sembra difficile credere si sia trattato di un gesto intimidatorio.

g.f.
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Corriere Adriatico