CERNOBBIO - Una nuova Pirelli, concentrata sulle gomme auto e moto mentre il ramo industrial è stato ceduto a ChemChina e vive di vita propria ribattezzato...
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Dire “alto di gamma” non basta, ci sono i Prestige, pneumatici progettati con le case automobilistiche da corsa e di lusso come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Bentley, Bugatti, Rolls Royce, Porsche, Aston Martin, McLaren e Pagani; i New Premium quelli con i cerchioni più grandi da 18 pollici; gli Specialties e Super Specialties, con applicazioni specifiche (ad esempio Runflat) o personalizzati come quelli colorati e i Premium Moto, per motociclette di fascia alta.
La “nuova” Pirelli punta ad ottenere il massimo da questo segmento, realizzando contemporaneamente un piano di efficienze pari all’1% dei ricavi legate alle attività industriali e di prodotto quali ottimizzazione dei costi delle materie prime, semplificazione dei prodotti e riduzione del peso dei pneumatici, dalla crescita della produzione nei paesi a bassi costi industriali, dal miglioramento della produttività e semplificazione dei processi e dall’ottimizzazione dei costi di energia ed altri costi. Le attese dal punto di vista finanziario sono di crescita media annua dei ricavi nel periodo 2016-2020 maggiore o uguale al 9%, un margine ebit adjusted dal 17% del 2016 a circa il 18,5-19,5% a fine 2020.
Il semestre invece, interpretato isolando le sole attività consumer, ha avuto ricavi in crescita del 10,6% a 2.685,3 milioni di euro e un utile di 67,6 milioni di euro (contro una perdita di 6,5 milioni dell’anno precedente). I volumi sono risultati complessivamente in aumento dell’1,3%, supportati dalla crescita dei volumi di vendita dei prodotti High Value (+13,2%) mentre i volumi dei prodotti standard hanno registrato una riduzione del 4,7% per effetto della strategia di Pirelli volta a rafforzare il proprio posizionamento su segmenti di prodotto e mercati a più elevata marginalità.
Corriere Adriatico