L'innovazione cuore Renault. La casa francese è stata la prima a credere nelle monoposto elettriche

La Renault di Formula E
Probabilmente non esiste un altro marchio automobilistico che abbia preso parte alle corse in modo così trasversale e totale come ha fatto la Renault, innovando in ogni...

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Probabilmente non esiste un altro marchio automobilistico che abbia preso parte alle corse in modo così trasversale e totale come ha fatto la Renault, innovando in ogni campo del motorsport in cui si è cimentato.

Direttamente o attraverso i brand che gli appartenevano, Renault ha corso e vinto dappertutto: dalla F1 alla 24 Ore di Le Mans, dal Mondiale Rally alle gare Turismo, dalla Parigi-Dakar fino alla Formula E elettrica, di cui Renault è stata la prima dominatrice, aggiudicandosi la classifica per team in tutte e tre I campionati finora disputati e conquistando anche il titolo Piloti nella stagione 2 con Buemi. Renault è stata il primo costruttore a impegnarsi nella nuova categoria elettrica, fin dalla nascita nel 2014, e ha anche collaborato alla realizzazione di alcune componenti elettriche della monoposto che è il frutto di un lavoro comune fra alcune importanti società automobilistiche.

Un impegno, quello di Renault, motivato dal fatto che anche in campo stradale la marca francese è stata una delle prime a credere nella mobilità elettrica sviluppando modelli progettati appositamente come la Zoe. Per cui l’impegno nelle corse elettriche ne era una ovvia conseguenza. Renault è stata la prima casa automobilistica a sviluppare e portare alla vittoria in F1 un motore turbocompresso. Un fatto epocale che ha aperto un nuovo capitolo tecnologico nella storia della F1.

La tecnologia del turbo fino agli anni ‘70 sembrava troppo complicata ed acerba. Tanto che la prima Renault F1 turbo del 1976 venne soprannominata la “teiera” perché dopo alcuni minuti di gara cominciava a fumare vistosamente, presagio della rottura del motore che arrivava immancabilmente poco dopo. Renault insistette caparbiamente finché il 1 luglio 1979 il francese Jabouille, vinse finalmente a Digione con la Renault turbo il GP di Francia.

La prima storica affermazione di un motore sovralimentato in F1. Ma quell’episodio così importante fu offuscato da un’altra vicenda: il leggendario duello Villeneuve-Arnoux a ruotate per conquistare la seconda posizione. Un gesto sportivo che conquistò le prime pagine dei giornali per settimane e fece passare in secondo piano l’impresa tecnica della Renault. La storia sportiva della Renault però comincia molto prima. E parte dai rally. Quando rileva nel 1973 il marchio francese Alpine, proprio nell’anno in cui le berlinette blu vincono il primo titolo mondiale rally battendo le Lancia grazie all’abilità di uno squadrone di piloti definiti i quattro moschettieri di Francia: Andruet, Nicolas, Larrousse e Therier. Abbandonati i rally, non senza rivincere un Montecarlo con la leggendaria R5 Turbo nel 1981, Renault ha portato il marchio Alpine a Le Mans conquistando con il prototipo A442 la 24 Ore del 1978.

La grande forza di Renault è stata però anche l’impegno nelle categorie minori del motorsport: è stata Renault ad inventare le corse monomarca per allevare giovani piloti e far correre a costi ridotti intere generazioni di ragazzi per scoprire campioni. Prima con le turismo R5 e Clio, poi con le monoposto addestrative Formula Renault di varie cilindrate, 1.6, 2.0 e 3.5 litri. Tanti campioni sono usciti da lì: uno per tutti Kimi Raikkonen.


Dopo quella vittoria col turbo in F1 nel 1979, Renault più volte ha sfiorato il titolo mondiale senza mai vincerlo, battuta alternativamente da Williams, Brabham, Ferrari e McLaren. La svolta di successo l’ottenne quando decise di abbandonare i telai e diventare semplicemente fornitore di motori per le squadre F1. L’eccellente tecnologia dei suoi V10 aspirati ha permesso alla Williams, alla Benetton e alla Red Bull di trionfare ripetutamente e Renault ha conquistato il titolo mondiale come motorista F1 per 10 volte (1992-1997 e 2010-2013)). Ma soltanto nel 2005 e 2006 è arrivata finalmente quella vittoria inseguita per decenni con una F1 tutta Renault, telaio e motore. A guidarla c’era Fernando Alonso.
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Corriere Adriatico