Frecce d'Argento, il duello è finito: Hamilton Campione, Rosberg lo applaude

Lewis Hamilton festeggia con la fidanzata e Nico Rosberg
Nessuna sorpresa, Lewis Hamilton vince il GP di Abu Dhabi e conquista il Campionato del Mondo. Per lui è il secondo titolo dopo quello del 2008 con la McLaren anche lei spinta da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nessuna sorpresa, Lewis Hamilton vince il GP di Abu Dhabi e conquista il Campionato del Mondo. Per lui è il secondo titolo dopo quello del 2008 con la McLaren anche lei spinta da un motore Mercedes. Il britannico ha dominato la stagione con 11 trionfi (in totale è arrivato a 33) in 19 gare, infilando 4 vittorie di fila in primavera e poi un filotto di 5 mentre l’estate lasciava il posto all’autunno.



Fino all’ultimo, però, ha lottato con il compagno di squadra Nico Rosberg che nella gara finale è stato tradito dalla sua Freccia d’Argento. In realtà, le speranze per il figlio d’arte (il papà Keke è stato iridato nell’82) erano quasi svanite quando si è spento il semaforo poiché il tedesco in pole si è fatto bruciare da Lewis che si è involato verso la gloria. Nico, infatti, avrebbe dovuto vincere e sperare che l’amico rivale fosse preceduto anche da qualche altro avversario ma, quando i motori elettrici della sua power unit hanno smesso di funzionare, la prima condizione è diventata irrealizzabile.

A cercare di fare avverare l’ormai inutile seconda ha provato fino in fondo il rinato Felipe Massa che sul traguardo è arrivato staccato di appena due secondi con la sua Williams-Mercedes. Per la casa di Stoccarda è stata un’annata da leggenda con oltre 700 punti nel Costruttori e ben 16 vittorie (nessuno era mai arrivato a tanto). I due galletti del team alla fine risultano divisi tra loro di 67 lunghezze, ma solo perché l’ultimo atto nel Golfo ha assegnato punteggio doppio e Nico, nonostante la sua ostinazione, è arrivato fuori dai dieci.

Eppure il 2014 non era un anno qualsiasi, doveva essere la stagione della svolta, quella che spezzava il dominio della Red Bull con una vera rivoluzione tecnologica. Riportava il turbo sulla scena, introduceva il massiccio recupero di energia e spingeva al massimo l’efficienza (consumi ridotti del 30% a parità di prestazioni), avvicinando dal punto di vista dell’approccio filosofico le monoposto alle vetture di tutti i giorni. Come voleva Jean Todt e come volevano anche tutti i costruttori, la ricerca tecnologica tornava in primo piano e i gran premi sarebbero diventati di nuovo terreno di sviluppo e sperimentazione.

In tanti volevano essere protagonisti della nuova era, ci è riuscita solo la Mercedes dimostrando una superiorità disarmante. Perfetta la W05 curata anche dal nostro Aldo Costa (ex di Maranello), ma è stata soprattutto la power unit a fare la differenza: le quattro scuderie motorizzate dalla Stella sono arrivate nei primi sei posti in Campionato. I vertici dell’armata Mercedes-AMG, guidati dal giovane Toto Wolff, dall’esperto Niki Lauda con la diretta supervisione del numero uno della Daimler Dieter Zetsche, hanno avuto l’intuizione, il coraggio e la determinazione di lasciare i piloti liberi di lottare fra loro perché se avessero puntato su uno il Campionato sarebbe finito prima dell’estate, come ai tempi di Schumi.

Certo ci sono stati momenti di forte tensione (soprattutto a Montecarlo e a Spa), ma la serenità e il rispetto reciproco hanno ripreso il sopravvento e ieri si sono spinti al top con Nico e Lewis entrambi autori di dichiarazioni al miele nei confronti della squadra e del rivale. Seppur meno importanti, il 2014 ha emesso anche altri verdetti. La Ferrari è stata un disastro, un anno da cancellare caratterizzato da numerosi terremoti. La Red Bull è partita azzoppata con il motore Renault in difficoltà, ma poi ha recuperato è si è dimostrata la seconda forza con la giovane rivelazione Ricciardo che ha spinto sua maestà Vettel (4 titoli di fila a soli 26 anni) a cambiare aria.


Grandi performance della Williams che ha sfruttato al meglio il super motore tedesco chiudendo l’avventura davanti alla squadra di Maranello poco supportata dal ritorno di Raikkonen. Fra i piloti, oltre all’australiano Daniel, si è messo in luce Bottas (lo gestisce Toto Wolff...) che ha preceduto in classifica Vettel e sua volta davanti ad Alonso. Ora si cambia ancora, solo la Mercedes evita ribaltoni e sembra avere già in mani un bolide ancora più formidabile. Sebastian è approdato a Maranello, Fernando si sposterà alla McLaren dove è tornata pure la Honda. Nei prossimi giorni si proverà di nuovo ad Abu Dhabi, ma per avere un’idea di quale sarà lo scacchiere 2015 bisognerà attendere i test di febbraio con le nuove vetture. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico