​Curti, ex sindaco di Force, esce allo scoperto: «Virus autoreferenzialità ma ho il vaccino per il Pd». Le posizioni in campo

Curti, ex sindaco di Force, esce allo scoperto: «Virus autoreferenzialità ma ho il vaccino per il Pd». Le posizioni in campo
ANCONA - Augusto Curti esce allo scoperto. A 16 giorni dalla scadenza per la presentazione di mozioni e candidature per il congresso del Pd Marche, l’ex sindaco di Force fa...

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ANCONA - Augusto Curti esce allo scoperto. A 16 giorni dalla scadenza per la presentazione di mozioni e candidature per il congresso del Pd Marche, l’ex sindaco di Force fa un passo fuori dalla lunga tessitura estiva - nella quale sarebbe stato il segretario unico – e si candida. Il “liberi tutti” sbottato dal segretario dimissionario Gostoli ha acceso la prima opzione in campo che, al pari dell’altra (Antonio Mastrovincenzo), aspira a essere unica.

 

«Ci sono sì, sono pronto - attacca Curti - sollecitazioni e stimoli da tutta le Marche mi hanno convinto a mettermi a disposizione del Pd con un approccio unitario e di rilancio». Rilancio è una parola abbastanza grande nello scenario di macerie che il Pd non è riuscito a raccogliere dopo il crollo elettorale alle Regionali. Infatti Curti parla di «ricostruire un progetto aperto, che sia in grado di allargare ai tanti marchigiani che guardano al Pd come unico strumento di partecipazione a servizio di una prospettiva riformista. Tutto questo è possibile solo e soltanto se i territori ritrovano un protagonismo attivo vero, autentico e non di facciata». La sfida è ambiziosa, il contesto non aiuta. Curti non si nasconde, sembra attaccare velatamente Mastrovincenzo : «Ha ragione Gostoli - continua l’amministratore piceno - occorre un Pd che lasci da parte l’esercizio di funzioni di rappresentanza esclusivamente atte a percorrere strade che portino alla propria collocazione personale. Questo è il virus che colpisce una proposta politica e la rende debole, che non contamina chi davvero vuole sentirsi rappresentato. C’è solo un tipo di vaccino per il virus dell’ autoreferenzialità: la partecipazione dei cittadini, militanti, iscritti, simpatizzanti». Tra coloro che sono scettici, i vicini di casa fermani che sostengono il suo scarso retroterra. Basterà a Curti la sua esperienza di sindaco? «Vengo da una realtà piccola e ne vado fiero - replica - in quelle realtà il valore della comunità è ancora l’elemento di crescita senza il quale non si può guardare avanti come collettività. Ecco, vorrei un Pd regionale che sia caratterizzato da questo valore di comunità. Io mi metto a disposizione esclusivamente per questo tipo di approccio». Uno sguardo dall’altra parte del campo non può eludere le oltre 100 firme di amminstratori e componenti dei circoli pro Mastrovincenzo: «Non ho voluto fare raccolta firme perché sarebbe stata una cosa divisiva e invece noi abbiamo bisogno della massima unità possibile. Mi entusiasmano poco schieramenti, sottoscrizioni, è un bene che a scegliere il prossimo segretario regionale del Pd marchigiano siano le primarie aperte». E con l’appoggio di Ceriscioli come la mettiamo? Starà con Curti o con Mastrovincenzo? «La mia vicinanza al Presidente Ceriscioli è nota per questo io non ho dubbi sul suo sostegno. Io non sono mai stato un suo detrattore, l’ho sempre sostenuto soprattutto nei momenti più complicati e l’ho difeso anche dagli attacchi di chi oggi utilizza il suo nome per trarne un vantaggio interno. Mi sorprenderebbe una scelta diversa per questo non ho dubbi sul fatto che Luca darà una mano alla piattaforma politica che abbiamo in testa sulla quale dovremmo lavorare assieme».

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Corriere Adriatico