Nuova Banca Marche, crediti problematici nel mirino della Fondazione Carisj

Alfio Bassotti, presidente Fondazione Carisj
JESI - La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, azionista di Banca Marche, "ritiene doveroso, a tutela del valore dei propri investimenti, formulare ogni più ampia riserva di...

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JESI - La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, azionista di Banca Marche, "ritiene doveroso, a tutela del valore dei propri investimenti, formulare ogni più ampia riserva di esercizio di tutte le prerogative consentitole dalla legge".








La fondazione jesina con l'operazione di salvataggio ha visto azzerata la sua partecipazione azionaria nella good bank Nuova Banca delle Marche spa, con una perdita netta di oltre 48 milioni di euro per le 137.369.354 azioni in portafoglio e di 15 milioni di euro di obbligazioni subordinate.



A seguito di un primo esame della situazione - informa una nota -, il consiglio di amministrazione della Fondazione Carisj prende atto che "la soluzione assicura la continuità operativa nella Nuova Banca Marche, a parziale tutela dei risparmi delle famiglie e delle imprese, preservando attualmente i rapporti di lavoro in essere", come pure del fatto che "l'onere del salvataggio è innanzitutto a carico degli oltre 40 mila azionisti e dei portatori di obbligazioni subordinate".



Secondo l'ente, "tutto ciò è pure il risultato di valutazioni afferenti i crediti problematici, il cui importo complessivo eccede, ampliamente, la normale prudenza: a ciò si aggiunga anche che lo stesso criterio è stato adottato per gli accantonamenti a garanzia degli stessi. Una valutazione che - a giudizio della fondazione bancaria jesina - non trova riscontro alcuno in altre banche italiane confrontabili per importanza all'istituto marchigiano".



Il Cda ha infine dato mandato al presidente Alfio Bassotti di promuovere una serie di incontri finalizzati a delineare un azione comune "a difesa dei propri legittimi interessi, sia con le Fondazioni ex socie di Banca delle Marche che con le Fondazioni fuori Regione anch'esse interessate agli effetti del recente Decreto Legge relativo alle disposizioni urgenti per il settore creditizio". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico