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ANCONA - Centinaia di mail sono arrivate via pec in questi ultimi giorni al personale sanitario fin qui esonerato dal lavoro per non aver aderito all’obbligo di profilassi contro il Covid. È la comunicazione che riapre le porte degli ospedali a medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ed ausiliari no vax, da ieri tornati in corsia. Una decisione, quella del rientro anticipato, presa dal nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci e tradotta in una normativa adottata «in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali», aveva fatto sapere il titolare del dicastero.
I numeri
Nelle Marche, i dati aggiornati al 31 ottobre parlano di 132 sanitari in totale rimasti finora ai box per inosservanza dell’obbligo vaccinale, distribuiti tra le quattro aziende ospedaliere.
Negli ospedali
Negli ultimi due giorni negli uffici di Torrette si sono succeduti incontri per organizzare il rientro senza intoppi. «Emanato il decreto, con la scadenza della sospensione anticipata da fine anno al primo novembre - prosegue il direttore amministrativo - ho incontrato gli altri dirigenti (direzione medica, servizio prevenzione e protezione, personale, professioni infermieristiche, direttore sanitario) per valutare se prima del reintegro gli interessati dovessero essere sottoposti a visita medica preventiva come nei casi di malattia lunga». Un controllo improntato alla massima prudenza che però ha portato alla conclusione che «la visita preventiva non fosse obbligatoria: dunque i sospesi possono riprendere il loro posto nei reparti, tenendo conto delle esigenze organizzative e della necessità di usare i dispositivi di protezione individuale». Si prende invece del tempo l’azienda ospedaliera Marche Nord, dove al 31 ottobre il totale dei sanitari non in regola con la profilassi anti Covid era di 12 unità, di cui nessun medico: si tratta di nove infermieri, due oss ed un tecnico di laboratorio. Nel nosocomio del Pesarese si è deciso che, prima di farli tornare in corsia, vanno verificate le direttive settore per settore. Dunque ci vorrà qualche giorno in più per rendere definitivo il reintegro. Intanto, il trend della pandemia conferma l’impatto ormai limitato negli ospedali. A ieri, erano 143 i pazienti Covid ricoverati, di cui otto in terapia intensiva, due in semintensiva e 133 in reparti non intensivi, oltre ai 20 in osservazione nei pronto soccorso. È l’inizio della nuova era post emergenza.
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Corriere Adriatico