Nelle Marche l'industria verso la ripresa Il report di Bm: stabile il 2014

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JESI - Nel 2014 nelle Marche la produzione industriale è rimasta...

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JESI - Nel 2014 nelle Marche la produzione industriale è rimasta invariata rispetto all'anno precedente - un risultato comunque migliore di quello rilevato a livello nazionale (-0,6%) - ma gli operatori prevedono che «il livello dell'attività economica tenderà a recuperare nel corso del 2015 grazie al traino della domanda estera ed alla progressiva ripresa di quella interna». È quanto emerge dal Rapporto sull'industria marchigiana realizzato dal Centro Studi di Confindustria Marche con la collaborazione di Banca Marche, presentato oggi a Jesi. Il Rapporto sull'industria marchigiana, presentato oggi a Jesi, fotografa una crescita contenuta dell'attività produttiva e di quella commerciale sull'estero, anche sulla spinta del basso prezzo del petrolio e alla dinamica dei tassi di cambio e di interesse, e peraltro non generalizzata tra i settori. Debole la domanda interna. Alla contrazione dell'attività produttiva registrata da minerali non metalliferi (-1,8%), alimentare (-1,3%), tessile abbigliamento (-0,6%) e meccanica (-0,2%) si è contrapposto l'incremento sperimentato da gomma e plastica e legno e mobile (+1,8% rispettivamente) e dalle calzature (+0,3%). Leggero incremento per l'attività commerciale con vendite cresciute dello 0,7% rispetto al 2013. Sul mercato interno, le vendite sono diminuite dello 0,4%. In aumento le vendite sull'estero (+1,8% rispetto all'anno precedente); rispetto al 2013 il peso dell'export della regione sul totale nazionale è aumentato passando dal 3% al 3,1%. La dinamica occupazionale registrata nel 2014 è risultata migliore di quella nazionale, con gli occupati in aumento di 9.600 unità, pari all'1,6% rispetto alla media 2013; tasso d'attività in crescita, dal 68,7% del 2013 al 69,6% del 2014, tasso di disoccupazione al 10,1%, nove decimi di punto in meno rispetto al 2013, con quello giovanile al 36,4% (42,7% in Italia). Il quadro congiunturale ancora difficile ha frenato la spesa per investimenti delle imprese marchigiane, diminuiti del 5,7% rispetto al 2013. Lo sforzo innovativo delle imprese è risultato più intenso sotto il profilo tecnologico rispetto a quello di mercato. Per il 2015 gli operatori prevedono una certa ripresa in tutti i principali settori produttivi, grazie al favorevole clima della domanda estera. Migliori le previsioni per le imprese di media e più grande dimensione, e per quelle più aperte ai mercati esteri.
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Corriere Adriatico