ANCONA - Dopo una flessione intorno al 15% delle pratiche del 2015 dovute al cambio del Garante regionale dei diritti per la fine della legislatura, crescono vertiginosamente le...
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La maggior parte delle richieste ha riguardato la difesa civica (37%), in particolare le questioni ambientali e a quelle sanitarie e di assistenza sociale, che vedranno il Garante, quando il Parlamento avrà licenziato la normativa in materia, esercitare anche il ruolo di coordinatore delle associazioni per il diritto alla salute. Seguono le pratiche sui diritti dell'infanzia (33%, con 178 segnalazioni, 75 fascicoli aperti e 103 archiviati), inerenti soprattutto la richiesta di patrocini (16), l'istruzione e la formazione (11), le questioni legate alla famiglia e alla genitorialità (8) e ai servizi socio-sanitari (8). Poi i diritti dei detenuti (22%), soprattutto per l'espletamento di pratiche burocratiche per cure sanitarie, permessi e visite, e il contrasto alle discriminazioni razziali: diritto alle cure essenziali, permessi di soggiorno, agevolazioni tariffarie, concorsi e commenti diffamatori in rete.
ul totale delle pratiche, di cui l'81% ha avuto esito positivo, la maggior parte provengono dalla provincia di Ancona (39%), seguita da Pesaro Urbino (21%), Ascoli Piceno (9%), Macerata (8%) e Fermo (4%), ma anche da fuori regione. Tra i programmi per il 2016 sulle discriminazioni degli stranieri, sono previsti incontri e monitoraggio della situazione delle donne nelle comunità di immigrati, in collaborazione con la Commissione regionale Pari opportunità. Sul tema dell'infanzia, si lanceranno invece iniziative contro il cybercrime, mentre per le carceri c'è il progetto di redigere un giornale all'interno degli istituti di pena, che favorisca l'espressione del pensiero dei detenuti facendo anche conoscere le loro condizioni all'esterno. «Un problema su cui la Regione si è spesa molto - ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, che ha visitato le carceri più volte con il Garante e presentato una mozione -. Riteniamo che il ruolo del garante, per il suo ruolo di sostegno alle categorie fragili, vada valorizzato e sostenuto sempre di più». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico