Garante Marche: in netto aumento le pratiche per carceri e razzismo

Garante Marche: in netto aumento le pratiche per carceri e razzismo
ANCONA - Dopo una flessione intorno al 15% delle pratiche del 2015 dovute al cambio del Garante regionale dei diritti per la fine della legislatura, crescono vertiginosamente le...

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ANCONA - Dopo una flessione intorno al 15% delle pratiche del 2015 dovute al cambio del Garante regionale dei diritti per la fine della legislatura, crescono vertiginosamente le richieste d'intervento riguardanti i detenuti e le discriminazioni nei confronti di cittadini stranieri immigrati. Lo ha annunciato oggi l'ombudsman delle Marche Andrea Nobili, presentando il report 2015 e il programma 2016, caratterizzati da una sempre maggior vicinanza alle fasce deboli della popolazione a partire - ha detto - dal nome di Garante dei diritti degli adulti e dei bambini, che da oggi sostituirà quello più astruso di Ombudsman, e potrà essere facilmente contattato con una mail o una telefonata. Unico garante regionale ad accorpare assieme a quello del Veneto il ruolo di difensore civico, dei diritti dell'infanzia, dei detenuti e degli immigrati, cui per legge potranno far riferimento in futuro anche le amministrazioni comunali, Nobili ha informato che nel 2015 sono stati aperti 339 fascicoli di cui 176 chiusi, con una forte diminuzione dei tempi di risposta a partire dal settembre scorso, mese del suo insediamento.


La maggior parte delle richieste ha riguardato la difesa civica (37%), in particolare le questioni ambientali e a quelle sanitarie e di assistenza sociale, che vedranno il Garante, quando il Parlamento avrà licenziato la normativa in materia, esercitare anche il ruolo di coordinatore delle associazioni per il diritto alla salute. Seguono le pratiche sui diritti dell'infanzia (33%, con 178 segnalazioni, 75 fascicoli aperti e 103 archiviati), inerenti soprattutto la richiesta di patrocini (16), l'istruzione e la formazione (11), le questioni legate alla famiglia e alla genitorialità (8) e ai servizi socio-sanitari (8). Poi i diritti dei detenuti (22%), soprattutto per l'espletamento di pratiche burocratiche per cure sanitarie, permessi e visite, e il contrasto alle discriminazioni razziali: diritto alle cure essenziali, permessi di soggiorno, agevolazioni tariffarie, concorsi e commenti diffamatori in rete.


ul totale delle pratiche, di cui l'81% ha avuto esito positivo, la maggior parte provengono dalla provincia di Ancona (39%), seguita da Pesaro Urbino (21%), Ascoli Piceno (9%), Macerata (8%) e Fermo (4%), ma anche da fuori regione. Tra i programmi per il 2016 sulle discriminazioni degli stranieri, sono previsti incontri e monitoraggio della situazione delle donne nelle comunità di immigrati, in collaborazione con la Commissione regionale Pari opportunità. Sul tema dell'infanzia, si lanceranno invece iniziative contro il cybercrime, mentre per le carceri c'è il progetto di redigere un giornale all'interno degli istituti di pena, che favorisca l'espressione del pensiero dei detenuti facendo anche conoscere le loro condizioni all'esterno. «Un problema su cui la Regione si è spesa molto - ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, che ha visitato le carceri più volte con il Garante e presentato una mozione -. Riteniamo che il ruolo del garante, per il suo ruolo di sostegno alle categorie fragili, vada valorizzato e sostenuto sempre di più». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico