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ANCONA Le case in legno spopolano nelle Marche. Lo affermano i dati, lo confermano le aziende. Il Rapporto Edilizia in Legno 2021 realizzato dal Centro Studi di FederlegnoArredo per Assolegno sottolinea un trend in crescita già da qualche anno: il mercato della bioedilizia non sembra più essere circoscritto alle regioni del Nord Italia, ma sta avanzando verso le regioni del Centro, coinvolgendo in particolare Toscana, Marche e Umbria che «ormai risultano avere un panorama realizzativo del tutto paragonabile a quello del Triveneto». Un trend che è destinato a crescere anche nei prossimi anni grazie ad un mix di fattori che vanno dalla crescente sensibilizzazione verso la sostenibilità alla maggiore sicurezza in caso di sisma.
Il dossier
Il settore legno nelle Marche conta oltre 950 imprese e più di 4.300 addetti. Insieme a quello gemello dell’arredo genera circa l’11% del fatturato manifatturiero regionale. Un settore particolarmente sviluppato nelle province di Pesaro Urbino e Ancona.
La scelta
«Sicuramente chi preferisce acquistare case in legno è generalmente più sensibile verso i settori delle energie rinnovabili e della sostenibilità», conferma Dini che poi prosegue: «Da anni realizziamo case che non prevedono l’utilizzo di combustibili fossili. E i nostri clienti sposano molto volentieri queste scelte green». Un altro propellente per lo sviluppo della bioedilizia è quello delle opportunità offerte dal Superbonus: fioccano le richieste di demolizione e ricostruzione. Si demolisce il vetusto immobile in cemento per ricostruirne uno nuovo in legno. E secondo lo stesso imprenditore pesarese ci sarebbero altri vantaggi. Il primo è che: «Il legno costerebbe meno». Il secondo: «Col legno si costruisce entro qualche mese e quindi più rapidamente».
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Corriere Adriatico