Il richiamo di Ascoli: «Una terra divisa, così si perde di vista l'obiettivo finale»

Il richiamo di Ascoli: «Una terra divisa, così si perde di vista l'obiettivo finale»
Governa nel segno della continuità Marco Fioravanti. Ad Ascoli è primo cittadino espressione di Fratelli d’Italia, esattamente come il suo predecessore...

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Governa nel segno della continuità Marco Fioravanti. Ad Ascoli è primo cittadino espressione di Fratelli d’Italia, esattamente come il suo predecessore Guido Castelli, che ora siede a Palazzo Raffaello. 


Le Marche che restano fuori dalle stanze dei bottoni, lontano dagli scranni della politica nazionale. Sindaco, contro chi punterebbe il dito accusatorio? 
«Dipende dalle scelte nazionali. Non avere una rappresentanza nei vari ministeri e sottosegretariati conferma l’isolamento di questa terra».

 

Ma ci sarà pure una responsabilità. 
«La nostra scarsa capacità di porre al centro i problemi, al di là delle nostre appartenenze partitiche». 
Le divisioni. Allora è in linea con Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona. Che afferma: «Scontiamo, in modo sistematico, le nostre divisioni». 
«Assolutamente sì. Ed è per questo che con la candidatura di Ascoli a capitale della cultura stiamo tentando di invertire la rotta».
Come?
«Mettendo insieme i sindaci, il territorio e considerando come nucleo lo sviluppo dell’intera regione. Il fulcro. Perché arrivare a quel traguardo ambito sarebbe un successo di tutti».
È un appello all’unità il suo? 
«Certo. Che poi è la scelta fatta dall’attuale governo regionale, in discontinuità con i precedenti esecutivi». 
Sulla partita, ancora tutta da scrivere, dei grandi fondi europei, l’Associazione dei Comuni preme per una maggiore incisività dei sindaci su Roma. Cosa ne pensa? 
«L’Anci deve stimolare, non può sostituirsi al governo nazionale. È un bene che si sieda ai tavoli per incidere, per avanzare idee, proposte». 
La sua? 
«Mi batto per il collegamento dei due mari. Finora la politica infrastrutturale del Paese ha privilegiato la costa. Ora va rilanciata l’Italia centrale, che porta ancora addosso le ferite del terremoto».
Lungo quali altre direttrici vorrebbe avanzare? 


«Penso al potenziamento della ferrovia e alla terza corsia dell’A14, importante per tutte le Marche, nel tratto Porto Sant’Elpidio-Giulianova. Altrimenti resterebbe una regione divisa».

 

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Corriere Adriatico