Covid, lo scudo per le Marche: tutta la sanità riorganizzata. Via alle vaccinazioni di massa

Covid, lo scudo per le Marche: tutta la sanità riorganizzata. Via alle vaccinazioni di massa
ANCONA  - Il Covid 19 non troverà più le Marche impreparate. Ma anche in caso di un’altra emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, la Regione...

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ANCONA  - Il Covid 19 non troverà più le Marche impreparate. Ma anche in caso di un’altra emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, la Regione ha preparato un nuovo piano pandemico pronto a scattare per cercare di contenere al massimo gli effetti devastanti di una epidemia virale: piano che tiene conto degli effetti causati dalle due pandemie più recenti, quella da Sars-CoV-2 e quella causata nel 2009 dal virus meglio conosciuto come “febbre suina”.

 

E proprio sulla base delle caratteristiche cliniche ed epidemiologiche studiate, sei le direttrici su cui si muoveranno di conseguenza le Marche per la sicurezza dei cittadini: vaccinazione di massa, utilizzo di farmaci antivirali, trattamento ed isolamento dei malati (ospedaliero o domiciliare), quarantena dei contatti, aumento delle distanze sociali e adozione di precauzioni personali di sanità pubblica (non farmacologiche). Allo stesso tempo è stato rivisto e corretto il piano di riorganizzazione delle attività di ricovero ed ambulatoriali nelle strutture ospedaliere pubbliche e private. Percorsi specifici sono previsti nelle strutture ospedaliere di Marche Nord, Torrette e Fermo dove sarà garantita la presa in carico completa del paziente: posti letto, in isolamento, terapia intensiva, terapia semi-intensiva e malattie infettive, da modulare numericamente sulla base dell’espansione epidemiologica. Il punto nascita dedicato verrà gestito dalla struttura ospedaliera pesarese.

In caso di ulteriore peggioramento della pandemia sul territorio regionale, saranno riorganizzati percorsi dedicati (positivo, negativo, accesso e 18 sospetto/dubbio) negli ospedali di Senigallia e Jesi, Camerino, Civitanova, Macerata, Ascoli, San Benedetto ed Inrca di Ancona. Ma non basta: con il sovraffollamento delle strutture pubbliche, potranno essere rivisti gli accordi con le strutture accreditate, riattivando anche le strutture destinate al ricovero extra ospedaliero dei pazienti in fase post-critica. Come le strutture di Fossombrone e Galantara per l’Area vasta 1, quella di Chiaravalle per l’Area Vasta 2 e “Villa Maria” di Fermo per l’Area vasta 4.


Secondo il piano pandemico regionale «la vaccinazione è sicuramente l’azione più efficace per limitare l’impatto di una pandemia»: tuttavia è poco probabile che un vaccino efficace sia disponibile precocemente e soprattutto «anche quando sarà pronto, il quantitativo disponibile sarà limitato ed insufficiente per l’intera popolazione». Quando sarà disponibile il vaccino, il Comitato pandemico regionale definirà le procedure per l’utilizzo. La Regione inoltre punta molto sulle norme igieniche e sui dispositivi di protezione: «Esiste una forte evidenza che il lavaggio delle mani eseguito frequentemente riduca il rischio di trasmissione per contatto diretto o indiretto di tutte le infezioni respiratorie». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico