Marche, lo shopping natalizio scopre le eccellenze agroalimentari

Marche, lo shopping natalizio scopre le eccellenze agroalimentari
ANCONA - Pane, pasta, dolci, vini, birre, olio, carni e salumi, formaggi e conserve. Sono solo alcuni dei prodotti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Pane, pasta, dolci, vini, birre, olio, carni e salumi, formaggi e conserve.



Sono solo alcuni dei prodotti dall’agroalimentare marchigiano apprezzati in tutto il mondo tanto che l’export ha segnato un +5,1% nei primi nove mesi di quest’anno con un giro di affari di 164,6 milioni di euro. Il dato emerge da un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Marche.

La provincia di Ancona contribuisce per quasi il 36% alle esportazioni di prodotti alimentari, Ascoli Piceno per il 24,2%, Pesaro-Urbino il 22,5%, il 16,1% Macerata e Fermo con l’1,5%. Prodotti di qualità realizzati dalle 3.107 imprese artigiane delle Marche, laboratori e botteghe di straordinaria tradizione per gusto e genuinità. Sempre più questi prodotti vengono scelti come regalo natalizio.

I prodotti agroalimentari tradizionali censiti nelle Marche sono 151( il 3,1% del totale nazionale), 12 i prodotti di qualità ( 6 DOP e 6 IGP).

Nella produzione alimentare artigiana, il comparto più consistente è quello della pasticceria, panifici e gelaterie che rappresenta il 37,4% del settore, seguito dalla pasta con il 10,4% (le Marche si collocano al 2° posto in Italia), dalla lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne con il 3,3% e dalla produzione di oli e grassi vegetali e animali e lavorazione e conservazione frutta e ortaggi e pesce entrambe con l’1,5%.

E non vanno trascurati i “dolci da ricorrenza” che finiscono sulle tavole di tutto il mondo. Nell’ultimo anno, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy, sono volati nel mondo prodotti per un valore di 309,1 milioni di euro, con un aumento del 10,2% rispetto all’anno precedente.

Dicembre, con le festività di Natale, rappresenta un mese di grande rilevanza per le vendite al dettaglio di prodotti alimentari che secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato sono in ripresa nel nostro Paese, dopo 9 anni: le vendite di alimentari nei primi 9 mesi del 2015 registrano una crescita dello 0,5%, per la prima volta dal 2006.

Le festività natalizie fanno da volano agli acquisti degli italiani: i consumi di alimenti, a dicembre, mostrano un valore di 15,2 miliardi, vale a dire 2,7 miliardi in più.

E se la qualità non si discute, i prezzi rimangono sotto controllo: Confartigianato fa rilevare che ad ottobre 2015, a fronte di una crescita dei prezzi dei prodotti alimentari del 2%, i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca crescono dell’1%, con una riduzione rispetto all’1,2% di ottobre 2014.

Il gradimento nella scelta di questi prodotti anche per i regali natalizi sono la dimostrazione di quanto sia forte il collegamento della popolazione marchigiana con le sue tradizioni più profonde. Legame che si deve sempre più tradurre in un sistema integrato e sinergico tra prodotti di qualità, territorio ed enogastronomia.


Confartigianato lancia un appello ai consumatori: “In un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, affidiamoci alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a migliaia di lavoratori marchigiani. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico