Dai binari alle strade, fondi per 5,5 miliardi nei prossimi 10 anni: ecco cosa può succedere con il piano industriale di Ferrovie dello Stato

Dai binari alle strade, fondi per 5,5 miliardi nei prossimi 10 anni: ecco cosa può succedere con il piano industriale di Ferrovie dello Stato
ANCONA - Un investimento da 5,5 miliardi di euro in 10 anni. Tanto pesa il nuovo piano industriale del gruppo Ferrovie dello Stato declinato sulle Marche, che punta su un...

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ANCONA - Un investimento da 5,5 miliardi di euro in 10 anni. Tanto pesa il nuovo piano industriale del gruppo Ferrovie dello Stato declinato sulle Marche, che punta su un ammodernamento della parte infrastrutturale così come sul rinnovo del parco mezzi. Presentato ieri a Roma dai vertici di Fs, il programma dettaglia gli interventi da qui al 2031 lungo tutti i binari d’Italia, per un totale di oltre 190 miliardi.

Niente cantieri sull’autostrada A14 dal 24 giugno al 6 settembre. I lavori saranno sospesi anche per il ponte del 2 giugno

 

La fetta che riguarda la nostra regione passa per i 2,5 miliardi di euro per il versante infrastrutturale, per lo più destinati al raddoppio della Orte - Falconara, al bypass di Falconara, alla velocizzazione della Linea Adriatica (da portare avanti per fasi) ed all’elettrificazione della Civitanova – Albacina. Finanziamenti che vanno a sommarsi a quelli finora messi in campo per queste opere. A fare il paio con questa linea di investimenti, c’è quella da 2,76 miliardi di euro, gestita con Anas, per riqualificare le strade. Tra gli interventi principali, vengono annoverati il secondo lotto della SS4 Trisungo-Acquasanta, il completamento dell’adeguamento della E78, l’adeguamento a quattro corsie del tratto Falconara-Torrette della SS16 e il suo collegamento al porto di Ancona e l’intervalliva Tolentino-San Severino.


Nel cospicuo plafond ci sono anche 251 milioni di euro che si tradurranno principalmente nell’arrivo di 17 nuovi treni - 8 Pop e 7 Rock - dedicati al trasporto regionale, nell’attivazione di nuovi servizi (come la fermata Tolentino Campus) e nel potenziamento dell’offerta tra Ancona e Fabriano. Completano il piano le risorse per i circa 300 mila metri quadri di aree da valorizzare, con i principali progetti che riguarderanno la stazione di Falconara Marittima ed ulteriori interventi sulle stazioni e sui percorsi ferroviari storici, in primis sulla Fabriano-Pergola. Un piano d’attacco che incontra il favore della Regione.

«Passo dopo passo prende sempre più forma la nostra visione complessiva di una regione intermodale e interconnessa - il commento dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli -. Investire in strade e ferrovie significa creare le condizioni per lo sviluppo di una regione che deve recuperare una mancanza di visione decennale che l’ha tenuta lontana dalle principali direttrici europee proprio per la mancanza di scelte del passato». Nel quadro generale dell’impianto ferroviario regionale, oltre alle direttrici fondamentali rappresentate dalla Orte-Falconara (che intercetta anche 510 milioni di euro del Pnrr) e dalla linea Adriatica (che da Bologna a Lecce ha ottenuto dal ministero alle Infrastrutture 5 miliardi per la velocizzazione), Palazzo Raffaello punta anche su un «anello ferroviario che dovrebbe unire senza interruzioni Ascoli Piceno alla provincia di Pesaro Urbino, salendo lungo la dorsale adriatica, collegando la Civitanova-Fabriano alla Roma-Ancona per rientrare verso la ferrovia Adriatica a Fano».

Rientra nello schema anche il sistema di pedemontane ed intervallive, un’autostrada dei territori interni tra Carpegna e Ascoli Piceno che interseca le grandi arterie che collegano le Marche al Centro Italia ed il Tirreno: la Fano Grosseto, la Quadrilatero tra la Ancona Perugia a nord e la Civitanova Foligno a sud, la Salaria come porta verso il Lazio e l’Abruzzo, fino alla Terza Corsia dell’A14 a sud di porto Sant’Elpidio. «Per raggiungere questi obiettivi - conclude Baldelli - è necessario un gioco di squadra e la Regione è pronta e sta facendo la sua parte».

 

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Corriere Adriatico