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ANCONA Fino all’ultimo respiro. A Palazzo Raffaello per definire il pacchetto-sanità s’è deciso di arrivare al punto esatto dello scadere dei tempi: oggi. Nulla di fatto. A metà pomeriggio, ieri, durante la seduta di giunta, non era stato ancora sciolto il nodo della nomina dei direttori generali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e dell’Inrca. C’era spazio solo per le indiscrezioni.
Le indiscrezioni
Voci che, con insistenza, davano Nadia Storti, attuale direttrice generale dell’Asur con un passato proprio nelle corsie di Torrette, al vertice della cittadella sanitaria regionale di via Conca. Gilberto Gentili, che dal primo giugno è tornato a dirigere il Distretto sanitario di Senigallia e nei due anni precedenti era stato dg della Usl Umbria 1, veniva collocato in via della Montagnola.
Il braccio di ferro
Restavano tra coloro che son sospesi, al termine della stessa riunione di giunta, riconvocata per questa mattina, anche i commissari delle nuove Ast, le Aziende sanitarie territoriali che, con il nuovo anno, prenderanno il posto delle cinque Aree vaste arrivate al traguardo insieme all’Asur. In questo passaggio formale si sarebbe consumato il braccio di ferro che avrebbe bloccato tutte le nomine. Premesso che al vertice delle nuove aziende andrà un direttore generale, nell’attesa che ciò avvenga saranno nominati i commissari con l’aspettativa, al 90%, di compiere il salto definitivo. L’enigma riguarderebbe Macerata: l’attuale dirigente dell’Av3, l’anestesista Daniela Corsi, non rientra nell’elenco degli idonei stilato dal ministero della Salute e dunque resterebbe tagliata fuori nella linea di successione. Una eventualità, questa, che non sarebbe gradita all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. Si era ipotizzato di forzare la situazione con una delibera ad hoc per rendere possibile la sua nomina. In alternativa sarebbe stato fatto il nome Giovanni Stroppa, all’epoca del governo Spacca direttore dell’Area vasta 2 e ora nuovo vertice amministrativo della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.
Gli scenari
Su Fermo non dovrebbero esserci ostacoli per la conferma di Roberto Grinta. Su Ascoli Piceno l’incompatibilità di Massimo Esposito che, come la Corsi, non rientra nell’elenco degli idonei del ministero, aprirebbe a vari scenari: il ricorso dell’escluso, che potrebbe ricoprire il ruolo di dg solo in regioni con meno di 500mila abitanti; l’entrata in scena di Gilberto Gentili o Antonello Maraldo che potrebbero essere scelti per guidare l’Ast 5. Si sarebbe fatto anche il nome del lombardo Paolo Zappalà. Maria Capalbo sarebbe in buona posizione per l’Ast 1 di Pesaro, che ingloberà Marche Nord di cui è l’attuale commissario, e a cui potrebbe garantire continuità. Su Ancona, ovvero la Ast 2, la più grande con una competenza su 480mila cittadini, si farebbe di nuovo il nome della Storti. Un risiko.
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Corriere Adriatico