Imprese, tempesta perfetta nelle Marche. Chi resiste ne esce più forte

Imprese, tempesta perfetta nelle Marche. Chi resiste ne esce più forte
ANCONA È come se le imprese marchigiane l’anno scorso fossero state investite da una tempesta perfetta, tra caro bollette, postumi del Covid e restrizioni sui mercati...

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ANCONA È come se le imprese marchigiane l’anno scorso fossero state investite da una tempesta perfetta, tra caro bollette, postumi del Covid e restrizioni sui mercati dovuti alla guerra alle porte dell’Europa. Ma almeno le aziende che sono riuscite a resistere, soprattutto le artigiane e le piccole e medie, ne sono uscite irrobustite, capaci anche di incrementare i ricavi. Di questo doloroso meccanismo di selezione dà atto il report Osservatorio Trend Marche, presentato ieri mattina in Regione da Intesa Sanpaolo, Confartigianato e Cna Marche. 


Le ditte dormienti


Le imprese marchigiane in attività sono scese da 145.609 a 140.066. Dal saldo tra nuove aperture e cancellazioni ne mancano all’appello 5.543. E a colpire di più, in questo report, secondo i presidenti di Cna Marche, Paolo Silenzi, e di Confartigianato Marche, Emanuele Pepa, è lo scarto tra le imprese iscritte all’Albo e quelle davvero attive: 157.892, contro 140.066. Significa che quasi 18mila partite Iva, nella nostra regione, sono “dormienti”, ancora registrate ma senza svolgere, probabilmente in attesa che la burrasca passi del tutto. 
Sono ormai dieci anni che le imprese marchigiane in attività sono sempre meno. Tra il 2012 e il 2022 se ne sono perse per strada 17.549 pari all’11,1%, con le Marche fanalino di coda tra le Regioni. Secondo i presidenti Pepa e Silenzi le Marche pagano «lo storico gap infrastrutturale che frena la competitività del sistema produttivo, la fuga dei giovani e il taglio dei servizi alla persona e alle imprese, soprattutto nelle aree interne». Nel 2022 è stato il commercio ad accusare il maggior calo di imprese attive (-2.186) seguito da agricoltura (-1.152), costruzioni (-902) e manifatturiero (-764).

L'ottimismo

Come segnale di ottimismo verso il futuro, secondo i dati di Trend Marche, si registra un costante incremento dei ricavi nel 2022 per le imprese artigiane e le piccole e medie imprese rimaste sul mercato. Nel terzo trimestre i ricavi sono aumentati del 20.1% e gli investimenti del 15,9% per cento. In particolare, hanno sottolineato il rettore della Politecnica Gian Luca Gregori e il professore dell’Università di Urbino Ilario Favaretto, «sono state le imprese edili ad aumentare i ricavi del 25,8% sulla spinta del Superbonus e della ricostruzione a fronte del +10,5 per cento delle manifatture e del +8,5 per cento dei servizi». Gli investimenti, in crescita nelle costruzioni e dei servizi, registrano un calo del 35% nel manifatturiero, dove pesano le incognite sui costi energetici e sulla guerra in Ucraina. Vincenzo De Marino, direttore commerciale Retail Emilia Romagna e Marche di Intesa San Paolo, ha ricordato che la banca ha «attivato un piano di interventi per 40 miliardi, di cui 32 per le imprese anche di piccolissime dimensioni». 

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Corriere Adriatico