ANCONA - Crescita di cause derivanti dalla crisi economica, forti carenze d'organico di giudici e personale amministrativo, riforma dei tribunali dagli effetti ancora non...
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Il numero di reati iscritti dalle procure è calato (-9%) ma preoccupano i picchi di delitti come pedofilia e pedopornografia (+53%), stalking (+35%), omicidi colposi per violazione di norme di circolazione stradale (+20%). Boom di lottizzazioni abusive (+309%), frodi comunitarie (+129%), riciclaggio (+23%), usura (+15%), reati informatici (+60%) e furti (+23%). In calo omicidi (-20%), rapine (-4%), omicidi colposi per infortuni sul lavoro (-11%). Giù i reati contro la pubblica amministrazione (-12%): -62% corruzione, -44% concussione, -54% malversazione con il peculato in lieve controtendenza (+1%).
Forte l'impatto della crisi economica sugli uffici già alle prese con scoperture di organici di magistrati (in particolare a Fermo, Ascoli Piceno, Urbino e Tribunale dei minorenni di Ancona e Procura generale) e di personale (43% ufficio di sorveglianza di Macerata, 27% Corte d'appello, 22% Ancona e Macerata). Ciò, ha osservato Pinelli, ha causato «non sostenibili ripercussioni sulla gestione degli uffici». Nel 2013 ci sono state 1.620 (118+ pari a +7,8%) istanze di fallimento e si è impennato il numero di procedure fallimentari (+59%), esecutivi mobiliari (+4,5%) e immobiliari (+11,50%). Un fiume di cause che non accenna a diminuire: cresce l'arretrato dei tribunali civili (+3%) e del penale collegiale (+15%). In sofferenza il penale minorile con carichi di lavoro sempre più gravosi. Note positive in appello (-6% pendenze civili e penale e abbattimento cause di lavoro e previdenza) e dai monocratici (-6% pendenze). Sempre altissimo il numero di prescrizioni (oltre 9 mila solo in primo grado).
Anche il sovraffollamento penitenziario è stato al centro del dibattito anche se nel 2013 si è assistito ad un calo della popolazione carceraria (da 1.204 a 1.135 a fronte di una capienza massima di 1.174): Pinelli ha lamentato il «timido» approccio legislativo del Governo (decreto svuota carceri) per la mancanza di mezzi finanziari, di strutture anche a custodia attenuata, terapeutica (i detenuti afflitti da tali problemi sono cresciuti dal 20 al 25%), misure insufficienti per scongiurare l'attuale degrado. Sul tema sono intervenuti anche i Radicali Italiani, tramite l'avv. Vincenzo Di Nanna, per segnalare "l'illegalità nel pianeta giustizia italiano... di cui la situazione carceri non è che un drammatico aspetto". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico