La giustizia è ingolfata
per crisi e organici

L'inaugurazione dell'anno giudiziario 2014 nelle Marche
L'inaugurazione dell'anno giudiziario 2014 nelle Marche
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Gennaio 2014, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 17:59

ANCONA - Crescita di cause derivanti dalla crisi economica, forti carenze d'organico di giudici e personale amministrativo, riforma dei tribunali dagli effetti ancora non definiti. Nel 2013 la giustizia nelle Marche è rimasta al palo, nonostante una maggiore produttività soprattutto in appello. Il quadro non conforta né cittadini né gli avvocati che, pur non abbandonando la cerimonia dell'Anno giudiziario aperto ad Ancona dal presidente reggente della Corte d'appello Carmine Pinelli, hanno lamentato gravi disfunzioni giudiziarie: i legali collaborano all'attuazione della riforma ma ritengono che gli accorpamenti non apporteranno benefici. Botta e risposta tra il Pg Vincenzo Macrì, a favore della riforma, e il presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Ancona l'avv. Giampiero Paoli.

Il numero di reati iscritti dalle procure è calato (-9%) ma preoccupano i picchi di delitti come pedofilia e pedopornografia (+53%), stalking (+35%), omicidi colposi per violazione di norme di circolazione stradale (+20%).

Boom di lottizzazioni abusive (+309%), frodi comunitarie (+129%), riciclaggio (+23%), usura (+15%), reati informatici (+60%) e furti (+23%). In calo omicidi (-20%), rapine (-4%), omicidi colposi per infortuni sul lavoro (-11%). Giù i reati contro la pubblica amministrazione (-12%): -62% corruzione, -44% concussione, -54% malversazione con il peculato in lieve controtendenza (+1%).

Forte l'impatto della crisi economica sugli uffici già alle prese con scoperture di organici di magistrati (in particolare a Fermo, Ascoli Piceno, Urbino e Tribunale dei minorenni di Ancona e Procura generale) e di personale (43% ufficio di sorveglianza di Macerata, 27% Corte d'appello, 22% Ancona e Macerata). Ciò, ha osservato Pinelli, ha causato «non sostenibili ripercussioni sulla gestione degli uffici». Nel 2013 ci sono state 1.620 (118+ pari a +7,8%) istanze di fallimento e si è impennato il numero di procedure fallimentari (+59%), esecutivi mobiliari (+4,5%) e immobiliari (+11,50%). Un fiume di cause che non accenna a diminuire: cresce l'arretrato dei tribunali civili (+3%) e del penale collegiale (+15%). In sofferenza il penale minorile con carichi di lavoro sempre più gravosi. Note positive in appello (-6% pendenze civili e penale e abbattimento cause di lavoro e previdenza) e dai monocratici (-6% pendenze). Sempre altissimo il numero di prescrizioni (oltre 9 mila solo in primo grado).

Anche il sovraffollamento penitenziario è stato al centro del dibattito anche se nel 2013 si è assistito ad un calo della popolazione carceraria (da 1.204 a 1.135 a fronte di una capienza massima di 1.174): Pinelli ha lamentato il «timido» approccio legislativo del Governo (decreto svuota carceri) per la mancanza di mezzi finanziari, di strutture anche a custodia attenuata, terapeutica (i detenuti afflitti da tali problemi sono cresciuti dal 20 al 25%), misure insufficienti per scongiurare l'attuale degrado. Sul tema sono intervenuti anche i Radicali Italiani, tramite l'avv. Vincenzo Di Nanna, per segnalare "l'illegalità nel pianeta giustizia italiano... di cui la situazione carceri non è che un drammatico aspetto".

© RIPRODUZIONE RISERVATA