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ANCONA Piuttosto che niente è meglio piuttosto, recita il detto. E pare perfettamente applicabile alla situazione dei tracciati ferroviari che attraversano le Marche. La notizia, annunciata giovedì dal ministro Enrico Giovannini, dell’arretramento della linea Adriatica prolungato da Pesaro a Fano - con ipotesi di prosecuzione fino al nodo di Falconara - è un passo nella giusta direzione per realizzare un progetto organico di allontanamento dei binari della Bologna-Lecce dalla costa.
Così come un buon segnale è stato l’inserimento di tratti di raddoppio lungo la Orte-Falconara nei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma quando la nostra regione, condannata all’isolamento infrastrutturale da decenni, potrà davvero contare su ferrovie degne di questo nome? Progetti alla mano, le tempistiche sembrano tutt’altro che rapide e per alcuni segmenti siamo ancora ai desiderata. Ma procediamo con ordine, partendo dalle novità di questi giorni.
La linea Adriatica
L’arretramento della linea tra Pesaro e Fano si farà e, come deadline, il ministro Giovannini ha fissato il 2030.
La Orte-Falconara
Quando il raddoppio della Orte-Falconara fu inserito all’interno del Pnrr, nelle Marche vennero stappate bottiglie di champagne: finalmente raggiungere Roma non sarebbe più stato un viaggio della speranza a bordo di qualcosa di molto simile ad una diligenza. Però anche in questo caso, i lavori per il raddoppio riguarderanno solo una piccola porzione del tracciato. E la parte più corposa continua a restare fuori dai radar. I tratti finanziati e con un orizzonte temporale preciso sono quattro: Genga-Serra San Quirico (387.198.632 euro) da portare a casa entro il 2026 così come quello tra Pm228 ed Albacina (98.759.869 euro). Il segmento tra Serra San Quirico e Castelplanio (217.650.146 euro) dovrà essere completato entro il 2030, mentre per quello Pm 228-Genga (320.881.575 euro) se ne riparla nel 2035. Per le porzioni di binario tra Terni e Spoleto, e tra Foligno e Fabriano, invece, siamo ancora in alto mare. Per la tratta Terni-Spoleto Rfi sta ultimando la project review del progetto definitivo per adeguarlo alle nuove norme tecniche di costruzione e ai nuovi standard tecnici di interoperabilità. Per la Foligno-Fabriano, infine, è prevista entro il 2023 la progettazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali. Dulcis in fundo, a completare il quadro in chiaro scuro delle ferrovie made in Marche c’è il progetto di rettifica dei binari tra la stazione di Ancona e Torrette, inserita all’interno del Lungomare Nord. Un progetto da 60 milioni di euro che è ancora in attesa della Valutazione di impatto ambientale da parte della commissione ministeriale. Un disco verde che si attende da tre anni e che ha subito anche uno stop a causa del passaggio di testimone tra due diverse commissioni. Cosa che ha rallentato ulteriormente la già biblica procedura. Se si riuscisse ad andare a gara il prossimo anno, il progetto dovrebbe concludersi entro il 2027. Salvo ulteriori intoppi.
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Corriere Adriatico