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Ministro Enrico Giovannini, due mesi dopo il suo incontro a Pesaro è stato definito il progetto per la velocizzazione e il miglioramento della linea ferroviaria Adriatica. Quali scenari apre questa scelta?
«L’investimento sulla linea Adriatica è strategico per velocizzare e potenziare un corridoio ferroviario fondamentale per passeggeri e merci. Un corridoio per molto tempo dimenticato ma che permetterà, con un investimento complessivo di 8,5 miliardi, di chiudere il quadro dell’alta velocità e delle linee veloci che include anche la Torino-Venezia e la Salerno-Reggio Calabria. Ma se ci fossimo fermati qui non avremmo risolto il problema dei collegamenti est-ovest. Da qui anche la scelta degli investimenti con fondi Pnrr per la Orte-Falconara, oltre che su altre direttrici est-ovest e sui sistemi portuali».
Con la possibilità di inserire la linea Adriatica nell’ambito delle reti europee Ten-T
«Proprio questo investimento ha convinto la Commissione europea ad inserire la linea Adriatica nel cosiddetto extended core network delle reti europee di trasporto Ten-T, il che rappresenta un caso unico nell’Unione europea e apre per il nostro Paese la possibilità di ottenere finanziamenti europei per ulteriori interventi di miglioramento e potenziamento.
Ovvero?
«Le linee comprese nella categoria core devono avere certi standard di qualità e di velocità entro il 2030».
Si potrà finalmente rompere l’isolamento infrastrutturale delle Marche?
«Nei diciotto mesi del governo Draghi c’è stata un’attenzione particolare a tutto il lato Adriatico. La logica della griglia ferroviaria nord-sud ed est-ovest rappresenta un passo molto importante per far uscire le Marche da un certo isolamento. Ricordo poi che è aperto il tema del potenziamento dell’A14, mentre la Commissione europea si deve esprimere sulla nostra proposta per potenziare i voli su Ancona. E sono già stati avviati investimenti anche sul porto e il suo collegamento con l’autostrada».
Il punto di partenza di questa nuova fase infrastrutturale ferrovia è rappresentata dal finanziamento del nodo di Pesaro. Possibili altri step?
«Il progetto sull’Adriatica e molto importante per le Marche ed è frutto anche del dialogo con la Regione, che ha portato da un lato all’estensione dell’arretramento della linea fino a Fano e la scelta di destinare parte dei fondi per studi di fattibilità sull’ulteriore fase per l’arretramento fino a Falconara e su altri interventi sull’intera linea».
L’arretramento libererà tratti di costa dal passaggio dei binari?
«Come nel caso di Pesaro l’arretramento comporterà la dismissione dell’attuale tracciato, in altri casi la conservazione della linea storica va valutata. Dove sono previsti nuovi bypass si apre la strada ad interventi di riqualificazione della costa. Ora la palla passa a Regioni e Comuni per eventuali interventi di riqualificazione, che potranno beneficiare anche di una parte dei 50 miliardi previsti dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27 e dei fondi comunitari ordinari 2021-27».
Nella griglia del nuovo assetto ferroviario disegnata dal suo Ministero, che prospettive ci sono per il completamento della linea Orte-Falconara?
«Solo una parte dell’investimento per questa tratta è stata prevista con fondi Pnrr, in quanto c’è una scadenza dell’entrata in esercizio entro il 2026. Spetterà al nuovo governo decidere come proseguire questa opera a valere sui fondi nazionali».
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Corriere Adriatico