Ferrovia, arretramento dell’Adriatica e raddoppio Orte-Falconara: cronoprogramma infinito. E il lungomare nord di Ancona aspetta la valutazione

Arretramento dell Adriatica e raddoppio Orte-Falconara: cronoprogramma infinito. E il lungomare nord di Ancona aspetta la valutazione
Arretramento dell’Adriatica e raddoppio Orte-Falconara: cronoprogramma infinito. E il lungomare nord di Ancona aspetta la valutazione
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Sabato 3 Settembre 2022, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 09:30

ANCONA Piuttosto che niente è meglio piuttosto, recita il detto. E pare perfettamente applicabile alla situazione dei tracciati ferroviari che attraversano le Marche. La notizia, annunciata giovedì dal ministro Enrico Giovannini, dell’arretramento della linea Adriatica prolungato da Pesaro a Fano - con ipotesi di prosecuzione fino al nodo di Falconara - è un passo nella giusta direzione per realizzare un progetto organico di allontanamento dei binari della Bologna-Lecce dalla costa.

 

Così come un buon segnale è stato l’inserimento di tratti di raddoppio lungo la Orte-Falconara nei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Ma quando la nostra regione, condannata all’isolamento infrastrutturale da decenni, potrà davvero contare su ferrovie degne di questo nome? Progetti alla mano, le tempistiche sembrano tutt’altro che rapide e per alcuni segmenti siamo ancora ai desiderata. Ma procediamo con ordine, partendo dalle novità di questi giorni.


La linea Adriatica


L’arretramento della linea tra Pesaro e Fano si farà e, come deadline, il ministro Giovannini ha fissato il 2030. Orizzonte temporale neanche troppo distante, considerando la lentezza con cui si muovono le grandi opere in Italia. Si tratta di 34 chilometri di tracciato per un investimento da 1.850 milioni, fondi disponibili nell’ultima legge di bilancio. Ci sarà poi un progetto di fattibilità tecnico-economico realizzato da Rfi per prolungarlo fino a Marotta. Sul bypass della linea fino a Falconara è invece in programma una riflessione, e già qui passiamo ai forse. Si tratterebbe di realizzare all’interno 30 chilometri di binari in più, rispetto al tratto Pesaro-Fano, per un costo stimato in 1,9 miliardi, risorse che ad oggi non ci sono. E da Falconara in giù, la situazione si fa ancora più nebulosa. Quando venne a Pesaro ad inizio luglio, il titolare del dicastero alle Infrastrutture aprì anche all’ipotesi di realizzare bypass in arretramento anche nel sud delle Marche: nello specifico, si parlò di bypass tra Porto Recanati e Civitanova, e tra Porto San Giorgio e Grottammare. Ma per questi tratti non esistono ancora progetti, neanche allo stadio embrionale. L’unico documento che ad oggi esiste, è quello che raccoglie i desiderata dei Comuni coinvolti, con le richieste rivolte ad Rfi. Se questo è il quadro nella direttrice nord-sud, in quella est-ovest le cose marciano con passo simile. 


La Orte-Falconara


Quando il raddoppio della Orte-Falconara fu inserito all’interno del Pnrr, nelle Marche vennero stappate bottiglie di champagne: finalmente raggiungere Roma non sarebbe più stato un viaggio della speranza a bordo di qualcosa di molto simile ad una diligenza. Però anche in questo caso, i lavori per il raddoppio riguarderanno solo una piccola porzione del tracciato. E la parte più corposa continua a restare fuori dai radar. I tratti finanziati e con un orizzonte temporale preciso sono quattro: Genga-Serra San Quirico (387.198.632 euro) da portare a casa entro il 2026 così come quello tra Pm228 ed Albacina (98.759.869 euro). Il segmento tra Serra San Quirico e Castelplanio (217.650.146 euro) dovrà essere completato entro il 2030, mentre per quello Pm 228-Genga (320.881.575 euro) se ne riparla nel 2035. Per le porzioni di binario tra Terni e Spoleto, e tra Foligno e Fabriano, invece, siamo ancora in alto mare. Per la tratta Terni-Spoleto Rfi sta ultimando la project review del progetto definitivo per adeguarlo alle nuove norme tecniche di costruzione e ai nuovi standard tecnici di interoperabilità. Per la Foligno-Fabriano, infine, è prevista entro il 2023 la progettazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali. Dulcis in fundo, a completare il quadro in chiaro scuro delle ferrovie made in Marche c’è il progetto di rettifica dei binari tra la stazione di Ancona e Torrette, inserita all’interno del Lungomare Nord. Un progetto da 60 milioni di euro che è ancora in attesa della Valutazione di impatto ambientale da parte della commissione ministeriale. Un disco verde che si attende da tre anni e che ha subito anche uno stop a causa del passaggio di testimone tra due diverse commissioni. Cosa che ha rallentato ulteriormente la già biblica procedura. Se si riuscisse ad andare a gara il prossimo anno, il progetto dovrebbe concludersi entro il 2027. Salvo ulteriori intoppi. 

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