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ANCONA Superata la lunga traversata nel deserto della pandemia, le imprese marchigiane sono riuscite finora, almeno nei primi sei mesi dell’anno, a sopportare anche l’impatto della crisi innescata dalla guerra in Ucraina e dai conseguenti rincari della bolletta energetica. Grandi capacità di metamorfosi e resilienza che emergono dal “Monitor dei Distretti Industriali delle Marche”, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, secondo il quale nel periodo gennaio-giugno 2022 tutti i nove distretti della regione hanno registrato un aumento rispetto al 2021, otto dei quali anche oltre i livelli pre-Covid.
Il recupero
Nel primo semestre l’export complessivo dei distretti delle Marche ha raggiunto un valore di 2,3 miliardi di euro, con una crescita del 19,3% sul corrispondente periodo dell’anno precedente e con un recupero consolidato sui livelli del primo semestre 2019 (+9,7%). Sorprende la performance di uno dei distretti che avrebbe dovuto soffrire di più, viste le restrizioni sul mercato russo legato alle sanzioni.
Trend di crescita
Tutti gli altri distretti marchigiani avevano già recuperato i livelli pre-pandemici a fine 2021 e continuano il trend di crescita. Molto positiva la dinamica dei distretti del sistema casa, che si attestano al 30,4% del totale delle esportazioni. Le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, con un export di 524 milioni di euro, registrano un +9,4% tendenziale nel semestre (+19,3% rispetto al 2019) nonostante le vendite in diminuzione verso Stati Uniti (-8,6%) e Russia (-38,5%), mercato che pesa oramai meno del 2,3% sul totale delle esportazioni del distretto. Le Cucine di Pesaro, con 181 milioni, realizzano una crescita dell’8,1% tendenziale (+25,1% sul 2019) con un +49,8% sul mercato americano. Un altro distretto del Pesarese, quello delle Macchine utensili e per il legno, realizza 284 milioni di export nel primo semestre, con una crescita rispettivamente del 5% sul 2021 e del 18,2% sul 2019. Primo mercato di destinazione si confermano gli Stati Uniti (+21,9%).
Risparmio di energia
Buone performance anche per il Cartario di Fabriano, che con 137,5 milioni di euro segna un +19,3% (+12,1% sul 2019) e flussi quasi raddoppiati verso Regno Unito e Stati Uniti. «Il settore è tra i più energivori - si legge nel report di Intesa Sanpaolo - ed ha risentito dell’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, fenomeno che ha accelerato per altro l’avvio di progetti di efficientamento e di riduzione dell’uso dell’energia nella produzione». Infine, il distretto degli Strumenti musicali di Castelfidardo realizza una crescita del +6,9%, confermando livelli superiori di quasi il 20% rispetto al 2019.
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Corriere Adriatico